Il 22 giugno 2022 gli studenti italiani impegnati per l’esame di Stato si sono imbattuti nella traccia di tipologia B2 tratta dal saggio “Musicofilia” del neurologo e divulgatore scientifico Oliver Sacks.
Questo estratto, fa riferimento ai Superni, alieni dotati di un intelletto raffinato e citati nel romanzo di Arthur C. Clarke “Le guide del tramonto”.
Mentre nella quasi totalità degli esseri umani la musica è un’attitudine innata, i Superni non possiedono questa dote. Incuriositi da un concerto, giungono sulla Terra e lo ascoltano sino alla fine, per poi congratularsi col compositore per la sua creatività, pur restando ancora all’oscuro di ciò che la specie umana chiama musica.
Una questione di metalinguaggio, un tratto che consente anche l’approdo alla musicoterapia: la musicofilia poggia su questa convinzione scientifica. Chi conosce Sacks, non può che attestarne l’esperienza clinica e di grande terapista e non può che intuire quanto abbia creduto nel valore della riconoscibilità universale dei suoni, anche per i sofferenti di Parkinson, Alzheimer o per chi si è trovato in uno stato comatoso.
Tornando all’esame di maturità, ai candidati veniva chiesto di rispondere a quattro quesiti e di produrre delle riflessioni personali, l’ultima delle consegne riguardanti la tipologia B della prima prova.
Uno spunto piacevole e filosoficamente interessante. Se la musica è un codice universale per l’uomo, potrebbe esserlo anche per delle creature aliene?
Nel 1977 “Incontri ravvicinati del terzo tipo” immagina uno scenario diverso da quello del romanzo di Clarke, ed incline ad una fantascientifica analogia tra uomini ed alieni.
Quando nel finale del film gli extraterrestri si manifestano esplicitamente e s’incontrano coi nostri simili, il codice di comunicazione scelto è la musica. Una melodia semplice, composta da cinque note. La sequenza viene anche accelerata e si sostiene che quegli alieni stanno imparando gradualmente: in fondo è solo la prima lezione.
Ma dopo pochi secondi, si comprende che il loro apprendimento è rapido. Gli extraterrestri passano dalla semplice imitazione all’autonoma composizione, utilizzando suoni e luci della loro astronave come la tastiera di un organo. Anche in questo, chi se ne intende di musica avrà trovato delle analogie sonore con delle sinfonie già composte dagli uomini.
La tesi dell’universalità delle melodie e della loro facile riconoscibilità è sostenuta anche in questo noto film di Spielberg.
Gianluca Esposito
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