Militari, vigili del fuoco, piloti di linea, poliziotti, coordinatori di eventi, esperti di pubbliche relazioni, dirigenti d’azienda, conduttori, giornalisti e tassisti: questi i dieci lavori più stressanti del 2016 secondo la classifica stilata da CareerCast.com, sito americano di ricerca del lavoro.
Il livello di stress è determinato in base a 11 fattori: numero di viaggi, scadenze, pressione dell’opinione pubblica, competitività, sforzi fisici, condizioni ambientali, pericoli, rischi per la propria vita o per quella di altri, incontri e interazione con clienti e/o pubblico, possibilità di crescita professionale.
In cima alla top ten si piazzano i militari, ma anche le altre forze dell’ordine, agenti di polizia e vigili del fuoco, che devono garantire la sicurezza degli altri e affrontano quotidianamente situazioni di pericolo. Mentre chiudono la classifica giornalisti e tassisti.
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Tra i dieci lavori meno stressanti ci sono invece analisti informatici, ecografisti, professori universitari, parrucchieri, tecnici ospedalieri, tecnici di laboratorio, gioiellieri, audiologi, dietisti e bibliotecari.
Dei prof di scuola nemmeno l’ombra, anche se per molti docenti entrare in certe classi di scuole cosiddette di frontiera ci vuole più che coraggio e più che abnegazione, mentre riusciamo a immaginare, per averlo passato, lo stress di tanti docenti costretti ad accondiscendere alle richieste di alunni particolarmente facinorosi per avere la possibilità di continuare il programma per non danneggiare i volenterosi. E non sono solo questi gli stress dei docenti. Un lungo elenco potrebbe stilarsi, mentre il burn out è sindrome tipica per lo più proprio di chi ha a che fare con ragazzi in età evolutiva. Ma le statistiche spesso sono cieche e sorde e anche superficiali