A riassumere i 4 principi guida è La Stampa. La ministra infatti considera “essenziali per un sistema dell’istruzione, dell’università e della ricerca davvero moderno ed europeo: semplificazione, programmazione, valutazione e internazionalizzazione”.
“Il primo principio è la semplificazione, che significa resistere alla tentazione di una ipertrofia normativa, del voler aggiungere un’altra norma, e concentrarsi sull’attuazione dei tanti provvedimenti già approvati. Significa lavorare per ridurre gli spazi di incertezza che alimentano conflittualità e contenziosi”.
Il secondo principio “è quello della programmazione, che significa smettere di lavorare rincorrendo le emergenze, per darsi invece quell’orizzonte temporale e finanziario necessario per trasformare gli aggiustamenti puntuali in soluzioni strutturali”.
Il terzo principio, quello della valutazione, che significa “eliminare i colli di bottiglia e sostituire i controlli ex ante con la valutazione ex post. Significa assegnare le risorse sulla base dei meriti e dei demeriti”.
Infine, il 4 principio, quello dell’internalizzazione, “perché un sistema dell’istruzione, dell’università e della ricerca aperto alla comparazione e alla competizione del resto del mondo, non solo genera maggiore qualità intrinseca, nel piano didattico, scientifico e strutturale, ma è anche motore diretto dello sviluppo economico e di crescita”.
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