La scuola non è in vendita. Gli insegnanti sono un nodo decisivo della formazione delle giovani generazioni. E non scenderanno a compromessi per pochi spiccioli. Così la deputata Silvia Chimienti.
Citando una delle lettere che le scrissero i suoi allievi di prima media il 28 febbraio 2013, l’ultimo giorno di scuola prima di essere eletta, la pentastellata sottolinea: “È grazie a quei piccoli di undici anni se ho capito quanto sia importante e unico questo mestiere perché, fino a quando non sono entrata in classe, pensavo solo al dottorato che credevo essere l’unica cosa in grado di gratificarmi. Invece, era il contrario. La gioia che ho provato in classe, vedendo la riconoscenza e l’affetto sincero negli occhi dei miei allievi, non è paragonabile a nulla.Sapere che si sta influenzando il futuro di qualcuno, che lo si sta avviando verso la vita adulta e lo si sta accompagnando in un percorso difficile e decisivo, non ha prezzo”.
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Se qualcuno ha intenzione di comprare i docenti, quindi, è capitato male: “Ecco perché i 500€ di Renzi non compreranno i docenti ai quali la formazione spetta di diritto, semplicemente finora l’hanno pagata di tasca propria, con i loro stipendi che sono i più miseri d’Europa. I 500 euro Renzi può tenerseli, dopo aver distrutto quanto di buono era rimasto nella scuola: democrazia, trasparenza, imparzialità, libertà di insegnamento, professionalitá”.
E’ evidente, continua la Chimienti, che “i 500 euro non servono alla formazione: sono semplice manovra a fini elettorali, come gli 80 euro.Ma con la scuola non funzionerà perché gli insegnanti non hanno scelto questo mestiere per arricchirsi ma per arricchire qualcun altro”.
La dignità degli insegnanti non è in vendita. Non vale di certo 500 euro una tantum…