La scuola più grande dell’Umbria è l’Istituto Tecnico-Tecnologico Alessandro Volta di Perugia: conta la bellezza di 1.850 alunni. Una realtà cresciuta in modo esponenziale dal 2012, quando l’istituto superiore umbro ha iniziato a far parte del pool di 21 scuole che hanno fondato il movimento Indire Avanguardie Educative con l’“Idea” di Aule Laboratorio Disciplinare (Ald), aule assegnate per dipartimento dove ruotano gli studenti secondo le attività didattiche programmate.
Nel 2015 la scuola ha deciso di rendere obbligatorio l’acquisto del device per ogni studente: abbattendo la spesa per i libri tradizionali, forniti in comodato d’uso dalla scuola alle famiglie, e favorendo uno sconto da parte dell’azienda distributrice dei device, all’atto dell’iscrizione alle famiglie è stato chiesto uno sforzo di circa 150 euro. Quando, lo scorso marzo, è iniziato il lockdown, la scuola non ha battuto ciglio: tempo tre giorni ed è partita la didattica a distanza, con tutti gli allievi già con il loro iPad collegato alla piattaforma telematica unica gestita dalla scuola, dove inserire anche materiali e documenti prodotti da docenti e discenti.
Adesso, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, la scuola si fa trovare ancora pronta, con l’acquisto di 800 banchi innovativi con le rotelle: quelli meno conosciuti e reputati ad oggi quasi introvabili. La Tecnica della Scuola ha cercato di saperne di più intervistando la dirigente scolastica Rita Coccia.
Dottoressa Coccia, quando avete deciso di acquistare i banchi monoposto?
Il mese scorso, a luglio, abbiamo deciso di utilizzare i soldi del decreto Rilancio per acquistare alcuni banchi monoposto e sedie con la ribaltina
Che tipo di banchi avete acquistato?
Abbiamo comprato banchi innovativi per le aule più piccole per permettere l’utilizzo fino al massimo di 21-22 studenti e da due rivenditori diversi. Poi sedie con ribaltina che si utilizzeranno sino a quando non arriveranno quelli della Protezione Civile (l’attesa potrebbe protrarsi anche fine ottobre ndr).
Quanti ne avete acquistati?
Ce ne sono 450 in consegna l’8 settembre nell’ala Ovest della scuola. Nell’ala est dell’istituto altri 350 sono già stati consegnati; questi si sommano a quelli innovativi già in dotazione della scuola. Abbiamo eliminato, in questo modo, i vecchissimi banchi biposto di un metro e 20 centimetri, dove avrebbero effettuato attività didattica due studenti toccandosi le spalle, tutto ciò sappiamo bene che è vietato dalle norme sanitarie in vigore che prevedono non meno di un metro di distanza.
Ma perché avete scelto i banchi con le rotelle: quale utilità hanno?
Per noi sono l’ideale, perché con le “Aule Laboratorio Disciplinare” gli studenti ruotando non vi sono seduti a lungo, risultano particolarmente utili per aule molto piccole. Inoltre, già prima del Covid 19 in alcune aule si usavano per l’innovazione didattica metodologica.
Avete coinvolto i genitori nelle vostre decisioni?
Abbiamo sentito il presidente del Consiglio d’Istituto che è stato sempre molto vicino alla scuola. Per i tempi ristretti nelle decisioni non siamo riusciti a coinvolgere di più le famiglie che comunque conoscono perfettamente la scuola e sono consapevoli del grande lavoro di innovazione che è stato portato avanti in questi anni.
Quante aule avete allestito con i banchi monoposto?
Diverse. In tutto abbiamo 56 aule sistemate, in attesa di quelle del commissario Domenico Arcuri
Quindi il 14 settembre non avrete problemi per garantire il distanziamento?
Non proprio: noi abbiamo problemi storici di spazio, per via dell’alto numero di alunni. Sono anni ormai che chiediamo aule aggiuntive. Da noi il problema non è quello di far mettere seduti e far lavorare in classe gli studenti. Il problema è la ricreazione, gli spazi comuni e la palestra, dove vi sono solo due spogliatoi: in questi casi i due metri di distanza imposti dal Cts non sono fattibili.
Avete chiesto spazi aggiuntivi alla provincia?
No, sono quattro anni che abbiamo problemi. Abbiamo evitato di creare ulteriori criticità.
Quanti banchi monoposto del ministero, gestiti dal commissario Domenico Arcuri, state attendendo?
Abbiamo chiesto 450 monoposto. In questo modo, la nostra didattica a “girare” è assicurata. Andranno principalmente nelle aule dove si fa teoria.
In un’aula media di 40-42 metri quadrati quanti alunni potranno entrare mantenendo il metro “bocca a bocca” indicato da Comitato tecnico scientifico?
Dipende da come sono posizionati i termosifoni, da come si possono realizzare le vie di fuga, da dove sono collocate le finestre e anche l’entrata. In linea generale ho constatato che si va dai 18 e 23 alunni.
Per i primi giorni di scuola cosa avete programmato?
Faremo un’accoglienza Covid, per far capire agli alunni come dovranno comportarsi: come entrare a scuola, come lavare le mani, quando indossare la mascherina, come spostarsi. Il primo giorno verranno a scuola solo le prime classi: 400 alunni, in modo da evitare affollamenti. Poi, giorno dopo giorno, toccherà le altre.
Quindi l’offerta formativa partirà in modalità ridotta?
Fino a Natale, un giorno alla settimana 13 o 14 classi faranno Didattica digitale integrata a casa. Le discipline che faranno Ddi sono educazione fisica, religione, quindi attività alternativa, un’ora delle sei di Italiano, a turno altre discipline che approverà il Collegio il 1° settembre.
Quante ore settimanali di lezione prevedete di svolgere?
Tutte le ore previste dagli ordinamenti scolastici per gli istituti tecnici: 32 ore. Di queste 32 ore, si effettueranno a distanza a rotazione 5 ore per ogni classe, così d’alleggerire la popolazione studentesca totale durante la ricreazione e per evitare affollamenti.
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