15 mila, finora, genitori chiedono, e a tale scopo hanno messo su una petizione, di abolire la circolare del Ministero che non fa distinzione tra vaccinati, guariti e non guariti alla scuola primaria.
Dunque la parola d’ordine è: “Cambiate la norma”. E a tale scopo viene riportato l’esempio di un bambino che, dopo 10 giorni di isolamento, e quindi a casa in Dad, perché ha preso il covid, appena rientrato in classe, per causa di due suoi compagnetti contagiati il giorni dopo, è finito, con l’itera classe, nuovamente a casa, senza considerare dunque che era appena guarito.
Secondo la circolare del ministero, infatti, nella scuola “primaria in presenza di almeno due casi positivi è sospesa l’attività didattica in presenza per 10 giorni ed è prevista la quarantena della durata di 10 giorni”; e da qui la richiesta dei genitori affinché si cambi la norma, e pure la decisone di lanciare una petizione sulla piattaforma online Change.org, che avrebbe superato già le 15mila firme, e che reclama la modifica immediata del protocollo “che, nelle scuole primarie, non prevede alcuna distinzione tra vaccinati/guariti e non vaccinati”.
“Noi genitori, che abbiamo risposto subito alla richiesta dello Stato di fare la nostra parte, vaccinandoci prima noi e facendo poi vaccinare i nostri figli in età 5-11, ci vediamo paradossalmente discriminati, rispetto ai vaccinati degli altri ordini scolastici”, si legge nel testo della petizione.
I firmatari lamentano il protocollo unico per alunni vaccinati e no che prevede per tutti gli alunni delle scuole primarie, “2 tamponi (t0 e t5) di screening, dad e quarantena di 10 giorni in caso vengano trovati 2 positivi nelle classi dei ragazzi, e, in questo caso, con un ulteriore tampone di uscita per rientrare a scuola”.
“Questo protocollo è un assurdo controsenso rispetto al DL 229 del 30/12/21 che prevede, per i vaccinati e i guariti da 120 giorni, in caso di contatto con un positivo, il regime dell’auto-sorveglianza, senza necessità di tampone e di quarantena a meno che non sopraggiungano sintomi. È anche un clamoroso autogol per la buona riuscita della campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni, un elemento che avrà un effetto negativo su tutti i genitori indecisi, che non vedranno così alcun tipo di vantaggio nel fare vaccinare i propri figli. I nostri bambini devono avere parità di condizioni e di trattamento rispetto agli altri vaccinati/guariti: chiediamo pertanto che venga loro applicato lo stesso protocollo in vigore nelle scuole secondarie”.
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