La Commissione parlamentare presieduta dal sottosegretario Beniamino Brocca, istituita nel 1988, lavorò al progetto di riforma del sistema scolastico italiano con l’intento di favorire una formazione degli studenti maggiormente orientata a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, introducendo nuovi indirizzi che prevedessero lo studio di nuove discipline. Il nuovo piano di studi dell’indirizzo biologico stilato dalla Commissione offriva non solo una preparazione generale, tipica dei licei scientifici, ma anche una formazione chimico-biologica propria degli istituti tecnici e professionali, grazie al potenziamento del monte ore di chimica e biologia e all’inserimento di nuove discipline sia teoriche che laboratoriali.
Il decreto ministeriale del 19 luglio 1994 autorizzava l’avvio del corso “Brocca – indirizzo biologico” a decorrere dall’anno scolastico 1994/1995 presso gli istituti tecnici statali ove erano già previsti i corsi di studio per perito chimico e per tecnico delle produzioni industriali, autorizzando la dicitura “liceo scientifico” nel relativo diploma, nonostante il percorso si svolgesse presso un istituto tecnico o professionale.
Il decreto ministeriale n. 39 del 1998, nello stabilire i titoli di studi validi per l’accesso alle classi di concorso C240,oggi B012 (laboratorio di chimica) e C350 (laboratorio di microbiologia) per l’insegnamento pratico, ed alle aree laboratoriali AR23 e AR38 come assistente tecnico, escludeva, però, il diploma della sperimentazione Brocca – indirizzo biologico non consentendo , nonostante fosse precedentemente previsto, e nonostante tale diploma fosse riconosciuto come tecnico, per esempio dal Ministero dello sviluppo economico ( Risoluzione n. 183341 dell’11 Novembre 2013), l’inclusione nelle graduatorie provinciali per il conferimento di supplenze nelle classi di concorso e nelle aree laboratoriali indicate.
Ciò ha comportato e comporta ,a tutt’oggi, un’evidente disparità di trattamento tra diplomati che hanno completato, seppur in istituti diversi, percorsi di studio analoghi per la parte professionalizzante, sia nel percorso teorico che in quello pratico; precludendo la partecipazione ai concorsi pubblici e l’inclusione nelle graduatorie per le supplenze;
Tale discriminazione ,che colpisce migliaia di giovani ingiustamente penalizzati ,è già stata oggetto di segnalazione al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nella Legislatura 17 attraverso un ATTO di Sindacato Ispettivo n° 4/04247 presentata l’08/07/2015 nella seduta numero 479 ,il cuiiter risulta ancora IN CORSO, nel quale si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di tale situazione; in quale modo intenda risolvere la disparità di trattamento che sta penalizzando in maniera decisamente grave numerosi diplomati che in tutto il territorio nazionale hanno conseguito il titolo di studio nei corsi ad indirizzo biologico della sperimentazione Brocca; se consideri o meno necessario un intervento immediato (alla luce del prossimo aggiornamento delle GPS) affinché si possano adottare tutti gli atti e le decisioni che consentano di equiparare i titoli dei diplomi della sperimentazione Brocca a quelli degli istituti tecnici e professionali .Prima che sia troppo tardi.
Domenico Magro
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