Puntare sull’alternanza scuola-lavoro, sull’insegnamento delle lingue già nei primi anni di scuola e dare pià autonomia ai singoli istituti. Sono questi alcuni dei punti chiave della riforma della scuola, inclusi nelle linee guida, su cui si è soffermato il 9 ottobre a Bolzano il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, presentando il tour ministeriale della Buona Scuola.
Giannini ha detto che “i nostri studenti, pur essendo competitivi, non lo sono in tutti i settori e questo dipende anche dal disallineamento delle competenze che servono da quelle che la scuola è in grado di dare. Si dovrà dunque puntare sulla “rivisitazione dei laboratori tecnici, su ore di stage in azienda e su un insegnamento precoce e sistematico delle lingue. Altro obiettivo sarà quello di dare “concretezza al principio di autonomia che in Italia è insufficientemente applicato”.
Parlando più in generale sul senso della riforma allo studio del Governo, dopo un breve saluto in lingua tedesca, il responsabile del Miur, ha detto che è ora di “rimettere la scuola al centro dell’azione politica, restituendo agli insegnanti il loro ruolo centrale e incrementando il principio d’autonomia in modo da formare studenti competitivi che riescano ad immettersi con più facilità nel mondo del lavoro”.
Giannini ha infine ricordato che il Governo ha destinato un miliardo di euro “di risorse fresche” per l’istruzione: “il progetto La Buona Scuola – ha sottolineato il Ministro – parte dall’idea che gli insegnanti non sono la componente centrale del sistema educativo e che pertanto va restituito loro questo ruolo”.