Reclutamento

I COBAS denunciano discriminazioni della Provincia di Bolzano in merito al reclutamento nella Scuola

In queste settimane si stanno svolgendo le prove del concorso straordinario bis in Provincia di Bolzano. In virtù della tanto decantata Autonomia, l’intendenza scolastica italiana ha preferito – differentemente dal resto d’Italia – bandire un concorso con soglia minima 56/80.
Mancano ancora i risultati di 15 classi di concorso, ma giudicare da quelli delle prime 18 (https://www.provincia.bz.it/formazione-lingue/scuola-italiana/personale-scolastico/concorso-straordinario-2022.asp), possiamo già essere sicuri che il 20% delle 71 cattedre bandite non sarà assegnato. Infatti, ci sono 14 vincitori in meno dei posti disponibili e il margine di peggioramento è ancora ampio.
Ricordiamo che la Provincia di Bolzano ha ottenuto, con norma attuativa del 2018 (decreto legislativo 18/2018) firmata dal Presidente Mattarella, la delega sulla formazione e il reclutamento del personale insegnante dei tre gruppi linguistici presenti sul territorio. Fin da subito, le intendenze scolastiche tedesca e ladina hanno attivato percorsi abilitanti non selettivi, gratuiti, con la possibilità per i corsisti di richiedere una borsa di studio di €1200, fino a 79 ore di permessi studio retribuiti e ottenere un titolo abilitante spendibile su tutto il territorio nazionale. Per gli insegnanti ladini i corsi di molte c.d.c. sono tenuti in lingua italiana, ma i docenti di madrelingua italiana non possono partecipare, poiché l’intendenza italiana non ha aderito (https://www.provinzia.bz.it/formaziun lingac/scoraladina/it/abilitazione- insegnamento-scuole-secondarie.asp). In tutto il resto d’Italia, gli insegnanti appartengono invece ad un’unica categoria: personale del Ministero dell’Istruzione e, come tali, hanno uguali diritti e uguali doveri, anche se provenienti dall’Alto Adige.
Ecco, qui sta il punto: possibile che dipendenti della medesima pubblica amministrazione siano trattati in modo tanto differente? I docenti di madrelingua tedesca e ladina accedono alla pubblica amministrazione senza concorso e senza selezione alcuna; i docenti precari d’Italia hanno potuto usufruire del concorso straordinario bis che non prevedeva soglia minima e che quindi ha (per lo meno) assegnato tutte le cattedre bandite e i docenti precari della scuola italiana della provincia di Bolzano che, non solo non hanno il diritto di beneficiare delle norme dello Statuto di Autonomia della Provincia di Bolzano ma, ora, neppure di quelle del resto del Paese.
E sì che l’articolo 3 della Costituzione vieta di discriminare per lingua; l’articolo 51 prescrive par condicio di accesso alla pubblica amministrazione e l’articolo 97 impone la modalità concorsuale per il pubblico impiego. Sarà… ma non è.

Beppi Zambon Cobas Scuola Padova

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