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I COBAS denunciano l’accelerazione del ministro Calderoli sull’autonomia differenziata

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Alcuni recentissimi articoli sulla stampa nazionale ci aggiornano sull’abbrivio che si intende dare al progetto di Autonomia differenziata. In una recente intervista al quotidiano veneto “Il Nord Est” il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Calderoli ha dichiarato che starebbe per presentare un DDL  al prossimo Consiglio dei ministri subito dopo l’imminente congresso della Lega. Stando alle indiscrezioni anticipate da un articolo su “La Stampa”,  il disegno di legge delega fisserebbe  i principi  per costruire i Lep (Livelli essenziali di prestazione) in una time line di 9 mesi. Se si analizza la bozza all’art. 41 salta subito all’occhio che “dall’attuazione della delega non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica“: in pratica l’operazione dovrebbe essere a costo zero. La bozza annovererebbe 12 materie Lep: tutela e sicurezza sul lavoro, istruzione, ricerca scientifica e sostegno all’innovazione,  lavoro, alimentazione, ordinamento sportivo, governo del territorio, porti, aeroporti civili, grandi reti di trasporto e navigazione, comunicazione, energia, beni culturali, ambiente. 

Approfondendo la disamina del testo si scopre che alla voce “Tutela e sicurezza sul lavoro” si rimanda agli uffici di collegamento e alla conciliazione dei tempi di lavoro, mentre nel settore Istruzione si andrebbero a disciplinare i programmi e gli organici. Inoltre, il ministro annuncia che procederà con la legge delega sull’Autonomia differenziata anche senza i pareri di tutti i ministri. Infatti un altro dettaglio tecnico di non poco conto sarebbe la necessità della  ricezione dei pareri dei singoli ministri competenti ma, stando agli ultimi aggiornamenti, questi sono pervenuti solo dal ministero delle Infrastrutture e dell’Economia. Le 4 regioni di centrodestra (Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria) hanno da tempo accelerato chiedendo la delega delle 9 materie non Lep. Secondo le nostre valutazioni, imprimendo un’accelerazione sull’Autonomia differenziata, il ministro vorrebbe, in questo modo, superare i rilievi della Consulta. Non si deve dimenticare che nella sentenza 192/2024 del 3 dicembre scorso, la Corte Costituzionale ha imposto una revisione radicale dell’architettura della legge sulla autonomia differenziata precisando l’impossibilità di devolvere intere materie e limitandosi alle singole funzioni, la necessità di definire i Lep, ribadendo il ruolo centrale del Parlamento che dovrà intervenire per colmare i vuoti aperti dalle norme dichiarate incostituzionali.

Come COBAS abbiamo sempre sostenuto che sia più opportuno parlare di Livelli Uniformi in quanto i LEP (livelli essenziali di prestazione) sarebbero un’eguaglianza costruita sul minimo, che lascerebbe invariate le attuali e gravi diseguaglianze. Continueremo a batterci nelle istituzioni e nelle piazze mobilitate, che ci hanno visto sempre presenti, per il riconoscimento dei principi dell’unità della Repubblica, della solidarietà tra le regioni, dell’eguaglianza e della garanzia dei diritti dei cittadini e delle cittadine, dell’equilibrio di bilancio, denunciando i pericoli di sostenibilità finanziaria a livello nazionale e di iniquità tra territori non escludendo il materializzarsi di scenari assai preoccupanti sia per il buon funzionamento delle pubbliche amministrazioni sia per i conti pubblici. Infine giudichiamo irricevibile lo scambio tra Premierato e Autonomia differenziata e riteniamo che con il combinato disposto tra Premierato, Autonomia differenziata, DDL Sicurezza e Riforma della Giustizia, si voglia sovvertire alle basi la nostra Costituzione e imprimere una svolta autoritaria.

Carmen D’Anzi Esecutivo nazionale COBAS Scuola

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