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I colloqui scuola-famiglia. Sei consigli utili per evitare situazioni spiacevoli

La scuola è giunta al termine (tranne per chi deve sostenere gli esami). Dopo un anno scolastico lungo e intenso, meritato riposo per docenti e alunni.

Sono diversi i momenti in cui le famiglie entrano in contatto con i professori per conoscere la situazione scolastica dei propri figli. Uno di questi è i cosiddetti incontri scuola-famiglia, obbligatori in ogni ordine e grado di scuola, rientranti in quelle «attività funzionali all’insegnamento» disciplinate dall’art. 29 del CCNL scuola 2006-2009.

In piena autonomia, però, ogni istituzione scolastica stabilisce le modalità con cui si debbano svolgere i colloqui con le famiglie.

Non è sempre uguale la forma: non sono scontati il ricevimento settimanale così come i ricevimenti pomeridiani. Quello che si auspica è la più ampia collaborazione dei docenti perché le comunicazioni con le famiglie sono importantissime.

 

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Quali sono le cose da fare e da evitare nei colloqui con i docenti?

 

1 – Mantenersi alle disposizioni ricevute dalle scuole

Presentarsi puntuali al colloquio, avvisare per tempo del possibile ritardo o dell’impossibilità ad esserci (preferibilmente il giorno prima). Non è sacro solo il tempo che il genitore destina a queste attività, ma anche quello del docente. Evitare dunque scorciatoie (chiedendo ad esempio sulle ore libere dei docenti e piombando senza preavviso a scuola). 

 

2 – Mentre si aspetta il proprio turno ricordarsi che non si è al supermarket

Rispettare il numero d’ordine e l’orario assegnato, solo in casi particolari i genitori possono chiedere di passare avanti. Se il colloquio si protrae più del dovuto inutile spazientarsi o lamentarsi se a un genitore dura 5 minuti e all’altro 20. Ogni situazione merita attenzione e ci sono dei casi che richiedono più attenzione.

 

3 – Nessuna severità nei confronti dei figli

Ci sono casi in cui i genitori difendono (anche più del dovuto) i figli. Altri, invece, i cui sono i primi a “massacrarli” (addirittura arrivando anche a mollare schiaffi). Bisogna evitare entrambe le situazioni, cercando di trovare le parole giuste per evitare di offendere.

 

4 – Nessuna arroganza in caso di situazione negativa

Beccare un brutto voto capita a tutti anche a chi una pagella sempre brillante. Sono degli “incidenti di percorso” che di solito vengono percepiti dai genitori in modo diverso. Capita che in alcuni casi madre e padre infuriati spesso rimangono con fare minaccioso in attesa di chiarimenti con i docenti. Nessuna arroganza però. Un atteggiamento spigoloso non porta a un colloquio costruttivo.

 

5 – Non stupirsi del “ritratto” del proprio figlio diverso dalla propria idea.

Capita che i ragazzi a scuola si comportino in modo diverso rispetto a casa. Non dire “Questo non è mio figlio”, ma anzi fare in modo chedi parlare con il figlio per cercare di capire i motivi di questo comportamento.

 

6 – Anche se il figlio va bene a scuola, i colloqui sono sempre utili

E’ gratificante per gli insegnanti poter parlare bene di chi fa il proprio dovere con passione e serietà. Anche il docente ha bisogno di qualche soddisfazione ogni tanto.

Andrea Carlino

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