Casi non rari certamente, ma sempre importati e che per certi versi declinano una visione e una idea di scuola esemplare, che vorremmo coinvolgesse ogni istituzione scolastica, anche per uniformare la didattica e le scelte del singolo prof.
Parliamo del tanto discusso e dibattito tema dei compiti a casa, sul quale ancora un percorso comune non è stato trovato, tra chi non ne assegna e chi invece carica la groppa dei suoi alunni non solo nel fine settimana ma anche durante le festività e le vacanze.
Su quale linea scegliere si è tanto discusso, ma le posizioni, a tutt’oggi, rimangono poco condivise e allora la preside dell’I.C. Verdi di Palermo, la prof Valeria Mendola, con tempismo professionale e conoscenza soprattutto delle fragilità della nostra istruzione, ha voluto fornire, con una circolare, ai suoi docenti una sorta di decalogo in modo da render per quanto è possibile uniforme la delicata questione dei compiti per casa.
Non c’è obbligo di seguirne le indicazioni, ma il semplice fatto che la preside Mendola senta l’esigenza di dare indicazioni, declina non solo a suo favore ma anche a favore della intera scuola che rimane, come si dice, l’unico baluardo a difesa dei nostri principi costituzionali: togliete l’istruzione e le società andranno in sfacelo.
E la preside subito ricorda che se i compiti vanno trascritti su Argo, con tutte le opportune indicazioni, la loro assegnazione dovrebbero seguire i principi pedagogici di base:
adeguarli all’età;
che siano esercitazioni riguardanti argomenti “già affrontati in classe” (c’è ancora chi assegna da pag. x a pag. y o dal cap. x al cap. y);
devono seguire il criterio di proporzionalità, perché il maggior lavoro deve essere fatto in classe;
l’alunno deve essere in grado di farli da solo, contrariamente all’intenzione, poco onorevole di alcune maestre, di scuotere l’aiuto dei familiari, considerato pure che non tutti hanno a casa genitori disponibili o strumenti disponibili o ambienti disponibili;
devono tenere conto del tempo libero di cui ogni ragazzi ha diritto, anche perché molto spesso, mancando il confronto fra docenti, capita che nella stessa giornata più prof carichino di compiti, ciascuno a suo piacere, la classe;
e soprattutto, fa presente la preside Mendola, che siano i compiti “significativi”, cioè, precisa, “pochi ma buoni”, più qualità e meno quantità.
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