Diventeranno presto annuali i concorsi per diventare insegnante della scuola pubblica: lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Due docenti su tre con oltre 60 anni
Parlando con i cronisti, a margine dell’incontro a Bologna sull’educazione dei bambini tra zero e sei anni, il numero uno del dicastero dell’Istruzione ha detto che è giunto il momento “di mantenere la cadenza annuale dei concorsi, perché i nostri insegnanti hanno un’età accentuata”.
Il riferimento, ma anche la preoccupazione, di Bianchi va quindi associata all’alto numero di maestri e prof con più di 60 anni di età, considerando anche che in media i due terzi hanno ormai oltre i 50 anni.
Ad inizio estate la nuova norma
L’attesa per rendere attuativo il progetto di investimento sui concorsi – caldeggiato anche dal precedente ministro Lucia Azzolina – non dovrebbe essere lunga: secondo la previsione del ministro, infatti, “entro giugno avremo la” nuova “norma sul reclutamento dei docenti“.
Sempre l’amministrazione centrale, assieme alle decisioni prese Esami di Stato 2022 (pur con le riserve del Cspi e le proteste degli studenti), nuovi test d’accesso alla Facoltà a numero chiuso e per gestione dei fondi del Pnrr, “lo scorso febbraio” ha “messo in movimento quello che ci si attendeva” anche per le selezioni del personale scolastico.
I concorsi fatti negli ultimi mesi
Bianchi ha quindi specificato che “abbiamo fatto un concorso straordinario assumendo 60mila docenti, poi la parte delle scuole secondarie che riguarda la Stem e ora con il concorso ordinario completiamo l’opera”.
Poi, si dovrebbe andare avanti con una cadenza annuale, burocrazia permettendo: in media, non a caso, per terminare un concorso a cattedra servono, in media, non meno di 15-18 mesi.