Nella scuola niente concorsi almeno sino alle fine dell’anno: slittano al 2020. Lo ha confermato il neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, poiché per riformulare il decreto salva scuola, incentrato sui precari e giunto ad un passo dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, serviranno alcuni mesi.
Rispettare il volere di tutti
Al decreto salva precari, ha detto il titolare del Miur a 24 Mattino in onda su Radio24, “sto rimettendo mano adesso per fare in modo che vengano rispettate sia le rivendicazioni di precari e sindacati, sia le garanzie di trasparenza e di merito nel percorso di selezione e quindi entrare nei prossimi mesi in una approvazione definitiva e preparare i concorsi per il 2020”
Le parole di Fioramonti, quindi, fanno presupporre che per i concorsi riservati sarà dato più spazio alla meritocrazia. Nel senso che per essere assunti, anche i pecari storici dovranno dimostrare di avere competenze e conoscenze idonee per l’insegnamento. A quel punto, una volta accertata tale caratteristica, che per i deputati grillini viene considerata imprescindibile, i precari di lungo corso faranno valere i loro titoli di servizio.
Niente rivoluzione se abbiamo i precari
“Dobbiamo fare una rivoluzione scolastica – ha continuato il ministro – ma se non abbiamo la carta igienica e abbiamo una marea di precari sembra che Fioramonti venga da Marte. Immagino che risolto il problema della bolla di precariato, o almeno ridotto questo problema, possiamo occuparci della trasversalità dell’apprendimento, delle nuove modalità di apprendimento, e tornare alla figura di insegnante classico che sia punto di riferimento, incentivando gli insegnanti ad essere, appunto, punto di riferimento della società”, ha concluso Fioramonti.