Essi hanno personalità giuridica, autonomia amministrativa e contabile ed è previsto un trasferimento di fondi dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per la gestione degli oneri relativi al loro funzionamento, compresa la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici della loro sede. Lo scrive il Sole 24 Ore che riporta quanto ha ribadito la Cassazione con la sentenza 19287/2014.
La vicenda, si legge sul quotidiano online, riguardava la richiesta, da parte di un conservatorio sardo, di condanna della Provincia di Sassari al pagamento delle spese sostenute nell’arco di un triennio per la manutenzione ed il funzionamento dell’istituto.
I giudici di merito avevano dato ragione alla Provincia prima e al Conservatorio poi, mentre la Cassazione definendo la vicenda afferma che tali spese spettano al Conservatorio. Infatti, tali istituti sono assimilati a quelli universitari «in considerazione dell’alta formazione che essi forniscono nel settore musicale e con la possibilità di rilasciare diplomi di livello universitario».
L’autonomia anche finanziaria che consegue a questa configurazione giuridica determina anche che i costi per il funzionamento e la manutenzione dell’edificio siano di competenza dello stesso istituto e non più della Provincia, come invece accadeva quando i Conservatori erano equiparati a scuole di istruzione secondaria.