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I consigli di amministrazione sostituiranno i consigli di circolo e di istituto

Potrebbero essere non più di 4 gli organi collegiali che – in cascuna istituzione scolastica – concorreranno al governo delle singole scuole:

– il Consiglio di amministrazione
– il collegio dei docenti
– gli organi collegiali di valutazione degli alunni
– il Nucleo di valutazione del funzionamento della scuola e della qualità complessiva del servizio scolastico.

E’ quanto si legge in una proposta di legge delle forze di maggioranza sulla quale già si registrano i primi commenti.
Il consiglio di amministrazione sostituirà gli attuali consigli di circolo e di istituto, sarà composto da non più di 11 membri e sarà presieduto dal dirigente scolastico. Ne faranno parte anche un rappresentante degli enti locali e tre esperti in ambito educativo, tecnico o gestionale.
Dovrà essere assicurata la presenza di tutte le componenti (docenti, genitori e studenti) ma il "peso" da assegnare a ciascuna di esse potrà essere definito con un regolamento deciso dallo stesso consiglio (in fase di prima applicazione le regole saranno stabilite dagli organi collegiali uscenti).
Mentre il consiglio di amministrazione avrà compiti di indirizzo generale della attività dell’istruzione scolastica al  collegio dei docenti saranno riservate funzioni di di indirizzo, programmazione coordinamento e monitoraggio delle attività didattiche ed educative.
Gli organi collegiali per la valutazione degli alunni sostituiranno gli attuali consigli di classe.
Ciascuna istituzione scolastica, infine, sarà libera di individuare forme e strumenti per favorire la partecipazione delle famiglie e degli studenti.
Contrastanti i primi commenti.
Dichiara Daniela Colturani della CislScuola: "Ci sembra positivo l’intento di attribuire alle istituzioni scolastiche un’ampia autonomia statutaria attraverso la facoltà, riconosciuta al Consiglio di Amministrazione, di definire la disciplina di dettaglio degli strumenti , delle forme e delle modalità della "partecipazione"; ma avverte: "Occorrerà, tuttavia, attentamente valutare l’inevitabile rischio di forti diversificazioni tra scuola e scuola, prevedendo adeguati correttivi ad una delegificazione di così ampia portata".
Finalmente – commenta Sandro Gigliotti, già coordinatore nazionale della Gilda e ora presidente dell’Apef – si ipotizza una scuola dalla  quale sono banditi gli assemblearismi e le burocrazie’‘.
Critica invece la CgilScuola, il cui segretario nazionale Enrico Panini afferma: "Un provvedimento di questa natura non può che essere frutto di un confronto ampio con tutte le diverse componenti, a partire dalle confederazioni e dai sindacati di categoria".

Reginaldo Palermo

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