Generale

I contagi a scuola non spostano gli equilibri della diffusione del virus

A un anno  dall’inizio della pandemia sembra che tutto sia cambiato; e non solo relativamente ai numeri quotidiani sui casi di Covid, ma anche dal fatto che in Italia, secondo le analisi di Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità, l’andamento della pandemia abbia preso un’altra direttrice e che il “fattore scuola”, benché resti sotto osservazione, non sia più così in grado di spostare gli equilibri sulla diffusione del virus. 
infatti, dal raffronto -come si legge su Adnkronos salute- dei monitoraggi settimanali del Ministero della Salute-Iss, l’Rt medio a oggi è dello 0,85 contro l’1,17 di un anno fa, quando in alcune regioni aveva già superato il 2; l’incidenza settimanale dei casi ogni 100.000 abitanti è oggi a 29 e il tasso di occupazione in terapia intensiva è in lieve diminuzione, come anche quello in aree mediche.

I milioni di vaccini, anche tra i giovani, sono stati la principale novità di questi ultimi 12 mesi: l’alta percentuale tra gli italiani di somministrazioni con le due dosi favorita dall’obbligo del Green pass, ha generato una prospettiva che non appare più buia come un anno fa, quando tornava ad aleggiare lo spettro del lockdown. 
E se migliaia di studenti dai 6 ai 18 anni, insieme ai loro docenti e a tutto il personale scolastico, ogni giorno continuano con mascherina, distanziamento, orari scaglionati, aspettando la revisione delle regole sulle quarantene in classe, i numeri descrivono una situazione nella quale “l’universo scuola” non fa più paura.

Rispetto a un mese fa, nella settimana in cui le campanelle tornarono a suonare nella maggior parte delle regioni, l’Rt nazionale è rimasto invariato e l’incidenza si è addirittura quasi dimezzata, in attesa di tornare del tutto alla normalità.

Pasquale Almirante

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