Complessivamente sono 143 i procedimenti avviati da falsa attestazione della presenza in servizio accertata in flagranza, conclusi con 70 licenziamenti, 42 sospensioni dal servizio, 24 sospesi per procedimento penale, 4 ancora in corso e 3 archiviati. Da segnalare, infine, che su 1.782 fascicoli aperti, ben 1697 derivano da segnalazioni dei cittadini o istanze di cittadinanza.
Il report, diffuso dall’Ispettorato per la funzione pubblica del DFP, è stato ripreso dall’ A.N.D.
Per quanto riguarda la scuola, i procedimenti avviati sono 3.079 (73% conclusi, 20% in corso). Gli oltre 2000 procedimenti conclusi hanno determinato il 48% sanzioni lievi, il 27% proscioglimento, il 20% sospensione dal servizio, il 5% licenziamento.
Alla luce del contenzioso che interessa la scuola -specifica l’And- è facile dedurre come negli ultimi vent’anni i procedimenti disciplinari siano cresciuti in modo abnorme in conseguenza dell’anomalia che interessa la scuola. Il procedimento disciplinare qui è stato privato di quelle garanzie giuridiche elementari, tra cui la terzietà dell’organo “giudicante”, rispetto a quello che sostiene l’accusa.
Per cui, i procedimenti disciplinari, per l’esito già prefissato dallo stesso soggetto che accusa e giudica, hanno superato di gran lunga le forme di cortesia del saluto e del confronto che prima erano la cifra del contesto educativo che assicurava serenità e collaborazione nel mondo della scuola.
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