Categorie: Politica scolastica

“I contributi dalle famiglie alle scuole sono volontari: nessun obbligo!”

Sono diversi i temi affrontati dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nel corso del suo intervento in Commissione Cultura della Camera tenuto il 14 ottobre. Ha parlato di contributi dei genitori, risorse al settore, classi pollaio e delle linee guide di riforma ora all’esame dei cittadini. Ma andiamo per ordine.

CONTRIBUTI OBBLIGATORI

Su questo punto, Giannini ha ribadito che è illeggittimo chiedere alle famiglie contributi obbligatori per il funzionamento della scuola: lo ha ribadito il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenendo. “Sappiamo bene che non è consentito chiedere un contributo obbligatorio alle famiglie degli alunni – ha detto – io ho mandato una nota agli istituti nell’aprile scorso per ribadire la natura volontaria di questi contributi, e stiamo facendo un monitoraggio per verificare il rispetto della nota ministeriale”.

1 MILIARDO DALLA LEGGE DI STABILITÀ

“Ho chiesto un miliardo di risorse aggiuntive nella legge di stabilità”, ha detto il responsabile del Miur: sono “risorse fresche, che non sono le risorse strutturali per la scuola che invece riguardano il funzionamento fisiologico” ha precisato il ministro, che ha definito la cifra “epocale a mia memoria”.

CAPITOLO PULIZIE ISTITUTI

Il ministro Giannini ha anche parlato del capitolo pulizia nelle scuole, precisando che “5.500 istituti scolastici su 8.800 ricopre il servizio con personale interno, mentre nelle altre 3.300 scuola una quota parte del servizio è stato esternalizzato”. “Oggi gli standard di pulizia sono mediamente accettabili. La rete degli Uffici scolastici regionali si sta già attivando per un monitoraggio della situazione”.

CLASSI POLLAIO

Ancora, il ministro ha parlato delle ‘classi pollaio’: “è un fenomeno molto ridotto e concentrato – detto – qualcuna ne esiste, l’ho verificato personalmente in Sicilia e in Umbria, ma il dato medio di alunni per classe va da 21 a 22 studenti, è un dato positivo. Soltanto in meno dell’uno per cento delle scuole secondarie di secondo grado il fenomeno è un po’ più accentuato. Ma ci auguriamo che dal prossimo anno scolastico le classi pollaio siano un ricordo di un’altra stagione”.

LE LINEE GUIDA DI RIFORMA

“La ‘Buonascuola’ che uscirà dalla consultazione pubblica non sarà la stessa che è entrata: alcune proposte e critiche saranno assorbite, senza alterare l’impianto”: lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Intervenendo in Commissione Cultura della Camera a proposito della consultazione online avviata dal governo sulla riforma della scuola, il ministro ha precisato che “la consultazione pubblica non è una rilevazione statistica né un sondaggio” ma “deve aprire uno spazio il più possibile ampio, accessibile e coinvolgente per tutti i cittadini che vogliano fornire il loro contributo di critica e di miglioramento al tema”. I risultati della consultazione, ha aggiunto Giannini, “non sono giuridicamente vincolanti” e verranno resi pubblici “in un rapporto alla fine della consultazione stessa”.

Alessandro Giuliani

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