Nel giorno della pubblicazione dell’ultimo Dpcm in Gazzetta, che divide l’Italia in tre aree di rischio attribuendo a ogni area misure di contenimento via via più restrittive, anche in relazione alla scuola (vedi i dati nell’infografica sottostante), l’Istituto Superiore di Sanità ci offre in Conferenza Stampa i dati dei contagi da Covid-19 e il quadro generale della situazione epidemiologica in Italia.
In Conferenza Stampa l’esperto del Consiglio Superiore di Sanità Gianni Rezza.
L’intervento di Rezza
“Problema europeo, non soltanto nostro, gli altri ci hanno anticipato di un paio di settimane.”
“Situazione molto diversa oggi rispetto alla prima ondata. Si facevano 20 o 30 mila tamponi a marzo, oggi se ne fanno tra i 100 e i 200 mila. Per tampone intendo il prelievo,” precisa Rezza. “Capacità molto aumentata. Oggi siamo a 212 mila, un numero importante.”
“30.550 positivi oggi.”
“I dati mostrano una certa stabilizzazione, ma prudenza, anche perché il numero di positivi sul totale dei tamponi supera il 10 %, un dato comunque elevato.”
“Crescono i ricoveri: ancora oltre 1000 ricoveri in area medica. Ma a livello generale, non abbiamo toccato ancora livelli di alta criticità. In genere l’impatto delle misure si vede in 2 o 3 settimane quindi restiamo in attesa della valutazione dell’andamento epidemiologico nei prossimi giorni.”
“Forte aumento dei casi ma non raddoppiano più ogni settimana. Ci auguriamo di vedere altri segnali positivi nelle prossime settimane sulla base della capacità di resilienza del nostro territorio.”
“Se l’Rt aumenta, vuol dire che domani aumenteranno i casi, ma l’attribuzione delle regioni alle varie fasce è ancora in fase di valutazione. L’Rt è un indicatore, ma ce ne sono altri 21, tra cui la capacità di resilienza delle regioni.”
“Un certo automatismo (nell’attribuzione delle regioni alle 3 fasce) è previsto dal Dpcm, ma non tutto può essere basato sull’Rt, che è una stima proveniente da modelli matematici.”
“Il sistema è sempre più in grado a livello territoriale di dare assistenza a chi non ha disturbi gravi, così da non sovraccaricare gli ospedali. L’assistenza domiciliare, insomma, è un elemento importante per diminuire l’afflusso ai pronto soccorsi è in questo momento una priorità.”
Il bollettino del 4 novembre
Nuovi positivi: 30.550
Tamponi: 211.831
Terapia intensiva: 2.292
Decessi: 352
Totale casi: 30.550
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