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I debiti scolastici vanno recuperati entro il 31 agosto

In particolare, il decreto n. 80 del 3 ottobre 2007 prevede che, subito dopo gli scrutini intermedi, le istituzioni scolastiche organizzino – anche adottando un’articolazione diversa da quella per classe, purché si tenga conto degli obiettivi formativi che devono essere raggiunti dagli alunni – interventi didattici di recupero dei debiti scolastici per gli studenti che presentino insufficienze in una o più discipline.
Le attività di recupero dei debiti formativi potranno essere svolte, oltre che con i docenti  della scuola, tramite collaborazioni con soggetti esterni. Si precisa, però, che “in tutti i casi i consigli di classe, su indicazione dei singoli insegnanti delle materie oggetto di recupero, mantengono la responsabilità didattica nell’individuare la natura delle carenze, nell’indicare gli obiettivi dell’azione di recupero e nel verificarne gli esiti ai fini del saldo del debito formativo”.
Per quanto riguarda le insufficienze riscontrate nello scrutinio finale in una o più discipline, tali da non comportare comunque un immediato giudizio di non promozione, il consiglio di classe procede al rinvio della formulazione del giudizio definitivo.
La scuola comunica alle famiglie, per iscritto, le decisioni del consiglio di classe, indicando le specifiche carenze rilevate dai docenti delle singole discipline e i voti proposti in sede di scrutinio nelle materie in cui l’alunno non ha raggiunto la sufficienza. Verranno anche resi noti gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi nonché modalità e tempi delle relative verifiche.
I suddetti interventi didattici dovranno concludersi, di norma, entro il 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento e successivamente, comunque non oltre la data di inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, verranno effettuate le verifiche “sulla base delle quali si conclude lo scrutinio con il giudizio definitivo: promozione o bocciatura”.
Alla fine dello scorso anno scolastico 42 alunni su 100 sono stati ammessi con debito alla classe successiva. E il ministro Fioroni sottolinea che dai dati degli anni precedenti “risulta che solo uno studente su quattro recupera il debito, ma gli altri vanno avanti comunque. Per questo ho deciso di stabilire una data per accertare di aver colmato le lacune”.

Toccherà al consiglio di classe verificare i risultati conseguiti dallo studente e formulare il giudizio finale: in caso di esito positivo, l’alunno verrà ammesso alla frequenza della classe successiva. Quando inizieranno le lezioni, quindi, tutti gli allievi entreranno in classe senza debiti e i docenti avranno così la possibilità di sviluppare il programma del nuovo anno in modo uniforme per l’intera classe.
I genitori potranno decidere se far seguire ai propri figli i corsi, sia quelli intermedi che quelli estivi, organizzati dall’istituzione scolastica oppure se avvalersi (comunicandolo alla stessa scuola) di altre modalità di recupero, il cui esito sarà sempre, ovviamente, posto al vaglio delle verifiche del consiglio di classe.

Qualcuno parla di ritorno agli esami di riparazione, ma nelle scuole di istruzione secondaria di II grado questo tipo di esame è stato abolito nel 1995 (legge n. 352 dell’8 agosto) e in sua sostituzione venne disposto l’obbligo di frequentare appositi corsi di recupero organizzati dalle scuole per gli studenti con debito formativo in alcune discipline di studio. Adesso, anche se, in effetti, le modalità della verifica finale fanno pensare ad un ritorno al passato, non è tecnicamente corretto parlare di esami di riparazione, visto che la normativa sui debiti scolastici non è stata abrogata e gli interventi didattici per recuperare le lacune sono ben diversi dal passato (almeno si spera, per evitare la “bagarre” delle lezioni private a carico delle famiglie!).
Nel decreto ministeriale del 3 ottobre si specifica che le modalità di recupero e di verifica dell’avvenuto saldo dei debiti formativi vengono definite nel Pof di ciascuna istituzione scolastica “sulla base di criteri generali stabiliti con ordinanza del Ministro della pubblica istruzione”, aggiungendo che “le relative modifiche del piano dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2007/2008 sono effettuate entro il 31 dicembre 2007 e comunicate alle famiglie”.

Per quest’anno scolastico, relativamente ai candidati agli esami di Stato continuano ad applicarsi, per quel che concerne debiti formativi ed attribuzione del punteggio per il credito scolastico, le disposizioni contenute nella legge n. 1 dell’11 gennaio 2007.
Quindi, a parte l’ultima classe del corso di studi, la riforma parta già da quest’anno scolastico. In realtà, al decreto manca ancora l’approvazione della Corte dei conti, cui il provvedimento è stato inviato per la registrazione. E certamente occorre tenere presente che l’intera operazione avrà un costo, problema peraltro rilevato – nel recente parere, espresso nell’adunanza del 21 settembre, sullo schema di decreto proposto da Fioroni – anche dal Cnpi, che richiamava le difficoltà organizzative presenti nelle scuole e l’esigenza di interventi per quanto riguarda le risorse economiche e di organico necessarie per attuare le attività di sostegno e di recupero.

Andrea Toscano

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