“Se vogliono davvero aiutare i cittadini in difficoltà, i politici rinuncino ai loro compensi”. Quante volte abbiamo sentito ripetere questo concetto? Davvero tante. Adesso qualcuno passa dalle parole ai fatti. A farlo sono stati deputati e senatori del M5s che hanno deciso di rinunciare ad una parte dei loro emolumenti per donare 1.700 computer ben 198 scuole sparse per l’Italia.
“Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto. Come parlamentari del M5S abbiamo rinunciato a 1 milione di euro: li abbiamo messi da parte per restituirli ai cittadini investendo sulle scuole”, ha fatto sapere il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.
L’iniziativa rientra nel progetto “Facciamo scuola digitale”: l’ex premier spiega che grazie all’iniziativa “in questi giorni circa 1.700 computer saranno distribuiti fra le 198 scuole che li avevano richiesti, presentando progetti nel segno di una istruzione sempre più coniugata con l’innovazione digitale”.
Secondo il leader politico dei ‘grillini’, il progetto ha un alto valore simbolico. “Sicuramente – specifica Conte – questi pc non risolveranno i problemi delle scuole italiane. Ne siamo consapevoli. È certo però che molti alunni avranno più strumenti a disposizione, come pure confidiamo che questo gesto concreto possa essere letto anche dal governo come un segnale politico positivo: sulla scuola non sono ammissibili tagli ma occorrono investimenti ben cospicui”.
“Non possiamo sprecare o deviare risorse destinate all’istruzione dei nostri figli. L’istruzione e la conoscenza sono “beni comuni”, che devono essere di elevata qualità e devono restare accessibili a tutti”, conclude il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.
A ben vedere, tuttavia, le scuole mai come nell’ultimo periodo stanno ricevendo somme importanti per elevare il loro livello tecnologico.
In media, ad ogni scuola autonoma sono pervenuti almeno 200 mila euro di finanziamenti attraverso i fondi del Pnrr, destinati proprio a questo genere di potenziamento, quindi pure per l’acquisto di computer e laboratori dove svolgere didattica avvalendosi di strumenti digitali.
Ben vengano, certamente, computer nuovi agli istituti: per le scuole italiane, però, in questo momento le priorità sembrano altre.
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