Personale

I dipendenti pubblici guadagnano 34.153 euro, i docenti 30mila e gli Ata solo 25mila: la Scuola vince per quantità di precari. Dati Inps aggiornati

Lo scorso anno i dipendenti pubblici che hanno svolto almeno una giornata retribuita sono stati 3.705.329. Il dato aggiornato sui lavoratori del pubblico impiego è contenuto nell’Osservatorio Inps sui lavoratori del pubblico impiego, secondo cui nel 2022 il numero medio mensile di lavoratori pubblici è stato 3.332.254 unità. Uno dei dati più interessanti riguarda la loro retribuzione media, pari 34.153 euro e una media di 278 giornate retribuite. È tutto dire che nella scuola lo stipendio medio annuo di un insegnante non arriva a 30mila euro, mentre per il personale Ata è inferiore ai 25mila euro.

Tornando all’Osservatore Inps sugli statali va anche sottolineato che due su tre, oltre il 60% pari a quasi 2,25 milioni, sono donne.

Ma dove sono impiegati questi dipendenti? Il gruppo contrattuale più numeroso è quello della Scuola con il 39,7% dei lavoratori pubblici, seguito dal Servizio Sanitario con il 20%, dalle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 15,2% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 14%.

La quantità di lavoratori pubblici con contratto a tempo indeterminato nel 2022 è stata pari a 3.065.709 lavoratori, l’82,7% del totale, con una retribuzione media annua di 38.083 euro e 299 giornate medie retribuite.

Anche su questo versante la Scuola rappresenta un’anomalia, se si pensa che i circa 200 mila supplenti annuali, a fronte di circa 870 mila cattedre in organico, si attestano sul 25% di precariato. E tra il personale Ata, considerando che per legge non è possibile stabilizzare oltre il turn over, la percentuale di supplenti è ancora maggiore.

Sul fronte degli stipendi va ancora peggio, perché anche all’Inps risulta che tra i precari della scuola (se si conteggiano anche coloro che sottoscrivono supplenze “brevi e saltuarie”) la retribuzione media annua si attesta ad appena 12.145 euro e 157 giornate medie retribuite.

L’Inps ha anche cercato di capire dove lavorano gli statali: sempre nel 2022 l’istituto di previdenza ha rilevato che il 23,9% dei lavoratori pubblici lavorava nel Centro, il 42,8% al Nord (22,8% nel Nord Ovest e 20% nel Nord Est, pari a oltre 1 milione 586mila dipendenti) e il 33,2% nel Mezzogiorno (21,8% al Sud e l’11,4% nelle isole).

Secondo l’Osservatorio le retribuzioni medie presentano i valori più bassi nelle due ripartizioni del Nord (33.025 euro nel Nord-ovest e 33.000 euro nel Nord-est) mentre al Centro si registra il valore più alto di retribuzione media nell’anno con 35.804 euro.

Nel complesso se osserviamo la distribuzione dei lavoratori pubblici per classi di retribuzione annua emerge che oltre il 60,4% dei lavoratori è sotto i 35.000 euro nel 2022 mentre il 13% dei lavoratori pubblici presenta retribuzioni medie da 50.000 euro in su.

La classe 25.000 – 29.999 euro è quella dove si concentra il maggior numero di lavoratori (632.381 pari al 17,1%).

Alessandro Giuliani

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