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I dirigenti scolastici alla ricerca del codice etico

Un po’ in tutto il mondo e, perciò, anche in Italia, la ricerca è stata impegnata a delineare, chiarire e definire la figura del dirigente scolastico all’interno del disegno della scuola che è venuta fuori dalle grandi trasformazioni della società.
Gli studi e le indagini prodotti fino ad oggi, tuttavia, non hanno consentito di sciogliere i nodi relativi alla reale dimensione dell’essere dirigente di una scuola che deve preparare i giovani ad mondo del futuro sempre più incerto e problematico, tanto che, pure per le spinte delle associazioni della scuola e professionali della categoria, dei sindacati e dell’intera intellighenzia scolastica, non sono pochi coloro che hanno sognato il dirigente manager o leader qualificandolo ora sul piano della gestione politica della scuola, ora su quella meramente gestionale e programmatoria ecc.
Pochi, in verità, hanno saputo collocare ruolo, funzione e compiti in una dimensione di natura culturale. Non hanno, cioè, saputo identificare il dirigente scolastico innanzitutto in un uomo di cultura.  
Talune iniziative più recenti, per fortuna, riescono oggi ad approfondire aspetti specifici del problema dei dirigenti scolastici arrecando contributi che, ancorché provvisori e incerti, denotano uno spessore fino a qualche anno addietro impensabile.
È quello che sta facendo l’Associazione Nazionale dei Dirigenti Scolastici, che il 1 e 6 luglio, a Roma, ha deciso di rilanciare il Codice Etico elaborato fin dal 2002.
Questo perché, come giustamente è stato sottolineato, la scuola vive un particolare momento di incertezza e di difficoltà che nell’attuale contingenza storica la vede coinvolta in una cultura e in un’economia globalizzate e complesse.
Da qui la necessità di elaborare un codice etico che fissi i princìpi generali dell’azione dirigenziale, nonché i suoi princìpi specifici riguardanti la gestione dei rapporti interni dell’istituzione scolastica e quelli con le altre amministrazioni e gli enti dell’intero territorio.
A partire dal prossimo anno scolastico il Direttivo nazionale e i Presidenti regionali sono stati invitati a promuovere iniziative pubbliche di presentazione e di rilancio del Codice Etico, in particolare quelle relative alla funzione di garante del Dirigente Scolastico volta ad assicurare la centralità degli studenti, incoraggiandoli verso le speranze del futuro, guidandoli all’uso della cittadinanza attiva sostenuti da comportamenti esemplari riferiti all’etica pubblica.
Ciò che la scuola si attende da questa iniziativa dell’associazione nazionale dei dirigenti scolastici, ovviamente, è un rilancio del dibattito per l’elaborare e il rinvigorimento di quell’identità che fino ad oggi non c’è stata.
Giuseppe Guzzo

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