La questione è riferita alla fase di iscrizione dei nostri studenti alle classi successive. In questa fase i dirigenti scolastici, fanno pervenire, tramite i ragazzi , alle famiglie i moduli di iscrizione alla classe successiva dove si richiedono contributi scolastici a partire da 50 euro ad arrivare anche fino a 130 euro. In tali moduli ci si dimentica, diciamo maliziosamente, di scrivere che il contributo è puramente volontario, come fosse una donazione, lasciando credere alle famiglie che la quota sia dovuta. Alcuni dirigenti la pretendono, arrivando anche a minacciare la non iscrizione e quindi la non frequenza, alla classe successiva.
Si tratta di comportamenti deplorevoli , che bisogna assolutamente stigmatizzare. Come anticipato in altra notizia, il Miur ha preso carta e penna ed ha scritto una circolare, firmata dal capo dipartimento Dott.ssa Lucrezia Stellacci dove si condannano simili comportamenti che, oltre a danneggiare l’immagine dell’intera Amministrazione scolastica e minare il clima di fiducia e collaborazione che è doveroso instaurare con le famiglie, si configurano come vere e proprie lesioni al diritto allo studio costituzionalmente garantito.
Un messaggio duro e inequivocabile, ma che non rende pienamente giustizia. Parafrasando il proverbio iniziale, questa circolare sta alle porte di ferro, come i ladri stanno agli esattori che hanno incassato questi contributi mascherati. Quello che sarebbe opportuno è che i dirigenti scolastici si impegnino a restituire i contributi scolastici estorti, altrimenti il Miur dovrebbe provvedere a sanzionarli anche severamente
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