Se la maggior parte degli insegnanti sembra rifiutare a priori un sistema atto a valutare il loro operato a scuola, lo stesso non si può dire per i dirigenti scolastici: secondo Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp, il recente decreto pubblicato sulla valutazione dei dirigenti scolastici va apprezzato perché potrebbe rappresentare un motivo di svolta. “Il personale scolastico – ha detto alla ‘Tecnica della Scuola’ – è l’unico dell’ambito pubblico che attualmente non viene valutato”, malgrado 25 anni fa fosse stata approvata una legge (in particolare l’articolo 25 del Dlgs 165/2001) che sostiene esattamente il contrario. L’applicazione di quella norma, secondo l’Anp, dice Giannelli, rimane “una condizione imprescindibile” per “portare da un lato a un miglioramento della qualità dei servizi e dall’altro far sì che finalmente le retribuzioni dei dirigenti scolastici siano allineate a quelle degli altri dirigenti pubblici”.
Non applicarlo sarebbe una discrepanza grave, a sentire il leader Anp, perché chi dirige “la scuola ha delle responsabilità penali importanti: per esempio, i dirigenti scolastici sono equiparati ai datori di lavoro per la sicurezza e tutto questo è foriero di gravi responsabilità penali, civili e amministrative che quindi devono essere riconosciute”.
Quali potrebbero essere sul breve le conseguenze del decreto sulla valutazione?
“Da informazioni ufficiose che abbiamo ricevuto – replica Giannelli – la valutazione sarà collegata alla retribuzione e risulterà abbastanza favorevole: certamente, trattandosi di una prima introduzione non potrà che essere collocata in un sistema graduale. E comunque verranno scartate tutte quelle situazioni in cui diciamo non c’è responsabilità diretta del dirigente. Quindi, per essere chiari e fugare ogni dubbio: se un dirigente, ad esempio, non può pagare delle fatture perché non ha ricevuto i fondi dal Ministero, non gli sarà addebitata alcuna responsabilità”.
Da un punto di vista pratico, su quali aspetti verrà valutato il dirigente scolastico?
“Su una serie di parametri oggettivi e anche questo corrisponde a una nostra richiesta: su 100 punti massimi, 80 saranno dedicati alla rilevazione di situazioni oggettive, per esempio la pubblicazione di documenti importanti; i 20 punti residuali saranno invece attribuiti dal direttore dell’Usr, che potrà compiere le sue valutazioni sulla base delle considerazioni e delle misurazioni da lui effettuate.
Fare il dirigente oggi non è come venti trent’anni fa: si espone a un contatto con tantissimi utenti, famiglie e studenti…
“L’Amministrazione ne è consapevole e noi cerchiamo di far sì che questa consapevolezza aumenti nel tempo, perché l’esposizione sociale del dirigente scolastico è pari solo a quello dei dirigenti sanitari, i quali, infatti, sono anche loro sottoposti a una grande pressione”.
Cosa dite a chi propone che la valutazione dei docenti deve passare per il giudizio dei dirigenti?
“Che siamo assolutamente d’accordo: noi pensiamo che tutto il personale delle scuole debba essere valutato alla pari dei quello pubblico, perché si tratta di personale che viene retribuito con fondi di tutti e quindi è giusto che la collettività abbia un feedback, un ritorno su come il personale venga pagato coi proventi derivanti dalle tasse di chi lavora e se dà il meglio di sé”.