La Finlandia, Paese dal clima rigido noto per le famose notti bianche (con sei mesi di luce ed altrettanti di buio), risulta sempre tra i primi posti a livello mondiale, in compagnia delle cugine scandinave, nelle statistiche sulla qualità dei servizi pubblici ed in toto della vita. Non fa naturaliter eccezione l’eccellente sistema d’istruzione finnico, verosimilmente il primo per rapporto qualità dei servizi, costi dell’offerta e risultati conseguiti almeno a guardare i parametri e gli indicatori risultanti dalle statistiche che organismi terzi, more solito sovranazionali, come l’UE, l’Unesco o l’Ocse, sfornano a ciclo continuo. Al di là della iperselezione attraverso cui vengono assunti gli insegnanti (solo il 20% circa degli aspiranti viene assunto ogni anno), le caratteristiche più originali sono quella del generale e costante rispetto della privacy, per cui non possono essere divulgati a terzi i risultati scolastici, e soprattutto le valutazioni incrociate comparative allievi-insegnanti e l’autovalutazione che trasforma gli insegnanti, a partire dai cicli scolastici per alunni di 14 anni, in notai con la conseguenza che i discenti sono spinti ad autovalutarsi ed a studiare motivati essenzialmente dal piacere del sapere e per una crescita culturale personale. Inoltre davvero in base al sistema scolastico finlandese il diritto allo studio è una inalienabile espressione della civiltà. Nella scuola finlandese, inoltre si può essere respinti solo a partire dai 16 anni, viene adottata sistematicamente la psicologia, la psicopedagogia e la psicoanalisi fin dalle elementari, con sostituzione dei voti con le più icastiche icone, dette “smile”, del linguaggio informatico giovanile. E quando saranno adottati i voti decimali, questi non saranno mai inferiori a 4, per non mortificare l’Io dei discenti. In particolare il sistema scolastico finnico si rifà al sistema nordico in uso nei paesi scandinavi e, come avremo modo di vedere presto, al di là del potere delegato ai Landër, in Germania. Indubbiamente uno dei più progrediti e efficienti al mondo, prevede l’accesso gratuito all’educazione e una obbligatorietà scolastica di nove anni, con una scuola elementare, una secondaria e un terzo livello universitario. Gli studi secondari e universitari vengono, come da modello nordico, suddivisi in studi accademici e professionali. La scuola rappresenta per i finnici un luogo non solo di studio e apprendimento accademico ma anche e soprattutto un luogo dove socializzare e crearsi una propria indipendenza al di fuori della famiglia. Indubbiamente il sistema d’istruzione finlandese deve funzionare, se gli studenti finlandesi risultano nelle statistiche tra i più preparati e dotti a livello internazionale, in particolare in materie quali letteratura, matematica e scienze. In particolare il sistema scolastico della Finlandia, come da modello nordico è strutturato su tre-quattro livelli di educazione scolastica, due di questi, il livello secondario e il livello universitario, distinguono l’educazione accademica da quella professionale. La scuola obbligatoria finlandese (Peruskoulu) dura nove anni, con obbligo di frequenza che inizia generalmente a 6 anni e termina a 15-16 anni. Paragonando la Peruskoulu con le scuole italiane, essa comprende la scuola primaria, la scuola media, più i primi due anni delle scuole superiori, che pertanto sono obbligatori. La scuola obbligatoria della Finlandia è gratuita, non prevede costi, e pertanto per la famiglia finlandese, libri, mensa scolastica, rate scolastiche e sistema sanitario sono gratuiti. Al termine della scuola obbligatoria lo studente finlandese sceglie se iscriversi alla scuola secondaria superiore (Lukio-Gymnasium) o alla scuola professionale superiore (Ammatillinen oppilaitos-Yrkesinstitut). Queste hanno durata triennale. La scuola secondaria superiore prevede un esame finale chiamato ylioppilastutkinto il quale è necessario come dirito di accesso al successivo livello universitario. Infatti, al termine dell’istruzione secondaria superiore di tipo generale, si deve sostenere l’Ylioppilastutkinto (S=Studentexamen), cioè l’esame nazionale di ammissione all’università, sebbene gli studenti possano completare l’esame a tappe entro un massimo di tre periodi successivi.. Coloro che superano l’esame possono accedere a tutti i tipi di istruzione superiore. Le materie obbligatorie sono in genere la lingua materna, la seconda lingua ufficiale (finlandese o svedese), una lingua straniera e matematica o materie generali scelte dal candidato. L’esame porta al conseguimento del certificato Ylioppilastutkintotodistus e conferisce il titolo di Ylioppilas. Il terzo livello di studi nell’educazione finlandese è suddiviso generalmente in università (yliopisto) e politecnici (ammattikorkeakoulu, abbreviati AMK). I livelli di educazione superiori al terzo livello prevedono i master, le specializzazioni di laurea (come in medicina) e i dottorati. In Finlandia, la legislazione sull’istruzione di base del 1998, sottolinea che “l’obiettivo dell’educazione descritto nella presente legge consiste nel sostenere lo sviluppo degli alunni come individui con senso umanitario e membri etici e responsabili della società”. In seguito, un decreto del governo emanato dal ministro dell’Educazione nel 2001 stabilisce che l'”obiettivo dell’educazione è di sostenere lo sviluppo degli alunni per divenire individui armoniosi e dotati di un ego sano, membri di una società e capaci di esercitare un’opinione critica sul loro ambiente sociale e naturale. Alla base, sta il rispetto per la vita, la natura e i diritti umani, così come l’apprezzamento dello studio e del lavoro personale proprio e altrui”.
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