I diversi sistemi per conseguire il diploma o il certificato d’istruzione secondaria nei Paesi europei: Lettonia

La Repubblica baltica di Lettonia ha negli ultimi decenni riformato il sistema della pubblica istruzione, prevedendo sin dal 1989 un primo ciclo obbligatorio novennale, cui segue un secondo ciclo di tre anni o/e da una formazione professionale della durata variabile da uno a sei anni. Il tasso di alfabetizzazione della Popolazione totale è del 99,8%, e l’educazione prescolare è considerata il 1° livello del sistema educativo ed è opzionale. 
Gli istituti di educazione prescolare (pubblici e privati) accolgono i bambini da 1 a 7 anni. Gli istituti del settore pubblico richiedono che i genitori contribuiscano economicamente alla copertura dei costi per la mensa e per le spese di gestione, ma l’accesso alle attività educative è gratuita. Nel settore privato, la tassa pagata copre tutti i costi del programma. L’istruzione obbligatoria dura dai 6/9 anni di età fino al completamento della scuola di base, tra i 15 e i 18 anni. La scuola di base (pamatskola) consiste di 2 livelli. Il 1°, che corrisponde all’istruzione primaria (sākumskola) dura dal 1° al 4° anno; il 2°, che corrisponde all’istruzione secondaria inferiore, dura dal 5° al 9° anno. Alcune scuole offrono l’istruzione solo dal 1° al 6° anno, coprendo l’intero ciclo primario ma lasciando incompleto il ciclo seguente. Altre offrono tutti i 9 anni. Inoltre, alcune scuole di base offrono corsi professionali. Dobbiamo sottolineare come non esistono in Lettonia esami di ammissione alla scuola di base e non è prevista nessuna tassa di iscrizione. L’anno scolastico inizia a settembre e termina alla fine di maggio, suddiviso in 34 settimane di lezione al 1° anno, 35 settimane dal 2° all’8° anno e 37 settimane al 9° anno. Le lezioni sono distribuite su 5 giorni e durano 35 minuti al 1° anno e 40 o 45 minuti dal 2° al 9° anno. 
Il numero di ore di lezioni giornaliere varia da 5 al 1° anno a 8 all’8° e 9° anno. Le classi possono essere composte da un minimo di 8 alunni a un massimo di 34. Le classi sono composte da alunni della stessa età. Nell’istruzione primaria, le materie vengono insegnate da un insegnante unico sostituito da altri docenti per le attività specialistiche. Dal 5° al 9° anno ogni materia viene insegnata da un insegnante specialista. Il curriculum viene stabilito a livello centrale. Tutte le materie (Lettone, Letteratura, 2 Lingue Straniere, Storia, Studi sociali, Introduzione all’Economia, Educazione Civica, Matematica, Informatica, Biologia, per l’istruzione primaria e secondaria, che stabiliscono gli obiettivi principali dei programmi educativi, i contenuti obbligatori e i criteri per la valutazione. Inoltre, sono stati fatti grandi sforzi per introdurre un’istruzione bilingue dal momento che circa il 45% della popolazione non parla il lettone. Infatti, il lettone è riconosciuto come lingua ufficiale dal 1989, tuttavia c’è una forte presenza di minoranze etniche e una grande percentuale di popolazione parla russo. A partire dall’anno scolastico 2002/2003 tutte le scuole primarie con minoranze prevedono l’introduzione dell’istruzione bilingue per garantire un passaggio graduale all’istruzione in lingua lettone a livello secondario entro il 1 gennaio dell’anno prossimo ovvero il 2009. I nuovi standard relativi alla valutazione definiscono le conoscenze e le abilità da acquisire al termine di ogni livello di istruzione. A partire dall’anno scolastico 2000/2001 è stato introdotto un nuovo sistema di valutazione nel 1° livello dell’istruzione di base. 
Questo sistema non si basa sui voti ma sulla valutazione della padronanza dell’alunno relativamente ad un determinato argomento. Coloro che hanno difficoltà possono ripetere l’anno o ricevere un aiuto supplementare nelle classi di recupero. Alla fine dell’istruzione obbligatoria, gli alunni sostengono gli esami stabiliti dal Ministero dell’Educazione e delle Scienze e ottengono un certificato di fine istruzione obbligatoria. Tipi di istituti sono il Vitusskola (istruzione secondaria superiore di tipo generale) ed il Arodvidusskola (istruzione secondaria superiore di tipo professionale), entrambi della durata analoga di 3 anni dai 16 ai 19/20 anni. Tutti gli istituti di istruzione secondaria richiedono un certificato di istruzione obbligatoria e ogni scuola può definire i propri criteri di ammissione. Le scuole secondarie del settore pubblico sono gratuite. L’anno scolastico lettone inizia il 1° settembre, termina alla fine di maggio ed è diviso in 2 semestri (settembre/dicembre e gennaio/maggio). Le scuole stabiliscono autonomamente l’orario giornaliero, che non deve superare il limite massimo stabilito dal Ministero, corrispondente a 34 lezioni per il 10° e l’11° anno e 36 lezioni per il 12° anno. Nell’ambito dell’oggetto principale della nostra indagine a puntate nel sistema scolastico dei paesi europei in merito al certificato d’istruzione secondaria, possiamo notare, in conclusione, come in Lettonia, vi sia un sistema analogo a quello di un’altra repubblica baltica che abbiamo già illustrato: lìEttonia. 
Difatti, al termine del ciclo secondario è obbligatorio sostenere il cd. CE o Centralizēts Eksāmens, che è un esame organizzato conformemente a una metodologia specifica definita dal governo, al termine dei 9 anni di istruzione obbligatoria di base (pamatizglītība) e dei 3 anni di istruzione secondaria superiore generale (vispārējā vidējā izglītība). L’esame ha un ordine specifico per la valutazione del rendimento degli alunni. Il contenuto dell’esame viene definito a livello nazionale. È organizzato dal governo e dalle autorità educative locali in cooperazione con gli istituti. 
Gli alunni che superano l’esame ricevono il certificato Pamatizglītības sertifikāts (istruzione di base) o Vispārējās vidējās izglītības sertifikāts (istruzione secondaria superiore). Molta attenzione è rivolta allo studio della musica colta, classica e corale. Va, in conclusione, segnalato che in Lettonia, i Concetti dello sviluppo dell’educazione (2002-2005) hanno tentato di “realizzare dei cambiamenti nel sistema educativo in maniera da promuovere la formazione di una società democratica e socialmente integrata”.
Dario Consoli

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