Il 7 novembre 2014 i docenti dell’Istituto IIS Galilei-Artiglio di Viareggio, riuniti in un’assemblea autoconvocata a seguito del collegio dei docenti, in risposta all’invito del Governo Renzi e del Ministero dell’Istruzione a discutere sulla proposta di riforma “La buona scuola”, hanno votato e sottoscritto a larga maggioranza un documento che esprime profonda preoccupazione e forte contrarietà ai contenuti di questa ennesima riforma della Scuola.
La riforma infatti non prevede investimenti nel mondo della formazione, ma ulteriori tagli previsti dalla Legge di Stabilità, che non faranno che peggiorare la situazione già molto critica della Scuola Pubblica, dove i docenti si trovano ad operare in strutture carenti con classi troppo numerose.
La promessa “assunzione di massa” di 150.000 precari, atto dovuto per rispettare una normativa europea, in realtà ne esclude altrettanti dall’insegnamento, moltissimi dei quali molto preparati e con anni di insegnamento alle spalle; mentre i neoassunti si troveranno ad insegnare anche materie diverse dalla propria e a fare da tappabuchi, a grave danno della didattica.
La cosiddetta “meritocrazia” prevede il blocco degli stipendi, già bloccati dal 2009, fino a tutto il 2018 e la sostituzione degli scatti d’anzianità con modesti “scatti di merito” riguardanti solo il 66% del personale di ogni istituto; dove i meritevoli saranno determinati da meccanismi dove avrà un ruolo centrale il dirigente scolastico, che potrà anche scegliere chi assumere nel proprio istituto. Questi provvedimenti porteranno oltre all’ulteriore riduzione delle retribuzioni dei docenti, già tra le più basse d’Europa, al controllo stringente e arbitrario del Dirigente sui docenti e alla fine di ogni cooperazione tra di essi, con gravi danni per l’insegnamento.
Nemmeno citati gli ATA (amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici), se non per prevedere ulteriori tagli; mentre si prefigura un rafforzamento del ruolo dei privati nelle scelte didattiche degli Istituti Scolastici.
Per questo i docenti dell’Istituto IIS Galilei-Artiglio ritengono questa riforma della scuola assolutamente peggiorativa non solo delle condizioni di lavoro di chi la scuola l’ha portata avanti in questi anni, ma anche e soprattutto della didattica, con grave danno per gli studenti su cui la “Buona Scuola” dice di voler investire.
Sono altri i provvedimenti richiesti dai docenti per rilanciare il mondo della formazione, in grave difficoltà da molti anni, anche a causa dei tagli delle ultime riforme: forti investimenti per la didattica e le strutture (a livello degli altri stati europei), l’aumento dell’organico, la stabilizzazione di tutti i precari che lavorano da anni nella scuola, l’adeguamento degli stipendi a livelli europei, la riduzione del numero di alunni per classe, ormai insostenibile per garantire una didattica adeguata per gli studenti.