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I docenti di Chicago tornano in classe: avranno gli aumenti su uno stipendio medio annuo già di 76mila dollari

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È durato una settimana lo sciopero dei 30.000 insegnanti di Chicago, che ha lasciato a casa con loro anche 350mila studenti. Dopo sette giorni di sciopero, il primo in 25 anni, gli 800 delegati sindacali hanno approvato a maggioranza nella notte tra il 18 ed il 19 settembre una mozione favorevole all’immediato rientro dietro la cattedra.
Il testo dell’accordo per il nuovo contratto, che prevede aumenti salariali e concessioni sulla valutazione degli insegnanti e sulle condizioni di sicurezza del loro lavoro, dovrà adesso essere sottoposto al voto di tutti gli iscritti al sindacato, circa 25mila insegnanti.
In una conferenza stampa, il sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, che non ha esitato ad usare il pugno duro per costringere gli insegnanti a tornare in aula, ha definito l’accordo “un compromesso onesto”.
L’accordo prevede un aumento salariale, invece che del 4%, del 3% il primo anno e il 2% i due anni successivi. Secondo l’assessorato all’istruzione di Chicago, gli insegnanti di questa città restano fra i più remunerati d’America, con uno stipendio medio di 76mila dollari l’anno.
L’accordo raggiunto ha scongiurato la messa in atto di un’azione di forza del sindaco Rahm Emanuel, pronto a costringere i 30.000 insegnanti a tornare in classe con un’ingiunzione. Secondo l’amministrazione, sarebbe proibito da una legge statale scioperare per questioni non economiche; inoltre, l’azione degli insegnanti sarebbe un chiaro pericolo per la sicurezza e la salute pubblica. Per questo, l’amministrazione si è rivolta anche in tribunale.