Il Movimento 5 Stelle si schiera per la docente modenese Sabina Piccinini, che nel 2012 presentò ricorso alla sezione Lavoro del Tribunale di Modena contro l’obbligatorietà dei test Invalsi.
Il partito d’opposizione si schiera quindi con l’insegnante che presentò il ricorso dubitando della validità del procedimento di valutazione degli apprendimenti, in italiano e matematica, da parte degli studenti.
In vista della sentenza, attesa per martedì, sabato 14 novembre è giunta a Modena Michela Montevecchi, portavoce M5S al Senato e segretaria della 7ma Commissione Istruzione pubblica e beni culturali, secondo cui è da mettere in dubbio “l’omologazione del test che non tiene conto del percorso di apprendimento di ciascun studente”.
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“Non è tanto in discussione lo svolgimento delle prove – ha dichiarato Piccinini – quanto piuttosto il diritto da parte dell’insegnante di non partecipare alla somministrazione e correzione dei test. Piegare un insegnante ed i suoi ragazzi alla somministrazione di test standardizzati, non sempre necessari e di ancora dubbio scopo, rappresenta un pessimo messaggio per chi ancora crede nella libertà di insegnamento sancita dall’art.33 della Costituzione”.
Per il M5S, “la libertà di insegnare da parte del docente è libertà di apprendere e pensare per i suoi ragazzi. Trasformare il ruolo del docente in precario a vita o ‘ragionieri contabili’ del sistema d’istruzione, ridotti a registrare voti e percentuali significa degradare la democrazia”.
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