In Italia, quando un Governo è chiamato obtorto collo a fare riforme impopolari che toccano i diritti acquisiti dei lavoratori, si tenta quasi sempre di delegittimare un’ intera categoria, facendola apparire privilegiata, parassitaria, fannullona, inadeguata, corporativa e addirittura eccessivamente sindacalizzata. Così facendo si insinua che tale categoria goda di particolari privilegi che una società civile non può assolutamente consentire e che quindi è giusto e doveroso intervenire con riforme volte a ristabilire equità e giustizia sociale. Sulla scuola si sta abbattendo una vera e propria riforma volta ad eliminare i presunti privilegi e a rendere le istituzioni scolastiche più produttive ed in sinergia con il mondo universitario, della ricerca e anche del lavoro.
Ai docenti in particolare viene rimproverato il fatto di considerare l’insegnamento come una professione caratterizzata da un percorso di carriera unico e dalle prospettive di sviluppo professionale limitate.
Si dice che la diversificazione della carriera dei docenti, la cui progressione deve essere meglio correlata al merito e alle competenze, associata ad una valutazione generalizzata del sistema educativo, si dovrebbe tradurre in migliori risultati della scuola.
Rimane un problema di fondo che si continua ad ignorare: di fatto, gli insegnanti sono dei veri supereroi pagati poco più di 1500 euro al mese.
I docenti sono ormai una categoria sfruttata, malpagata ed anche vilipesa da chi di scuola non capisce assolutamente nulla e non è in grado di dare giudizi su questa delicatissima professione. Forse sarebbe ora di smetterla di umiliare gli insegnanti considerandoli parassiti, professionisti che lavorano soltanto 18 ore settimanali e per soli 200 giorni l’anno, fannulloni illicenziabili, inculcatori di nozioni, corporativi e sindacalizzati, persone che lavorano poco e quindi sono pagati poco.
Restituiamo dignità agli insegnanti dicendo la verità su questa professione speciale. Gli insegnanti sono professionisti che oltre l’attività d’insegnamento, che solo per le scuole secondarie è di 18 ore settimanali, dedicano migliaia di ore per svolgere tutte le attività funzionali all’insegnamento, come preparare lezioni, verifiche, correggere compiti, seguire corsi di formazione, ma gli insegnanti sono chiamati anche a garantire 80 ore annue di attività collegiali, tra Collegi, Consigli di classe e rapporti scuola-famiglia.
L’attività di un insegnante non finisce mai e non si esaurisce certamente con il suono di una campanella. L’insegnante si improvvisa psicologo per comprendere il disagio giovanile, studia sempre le strategie per riuscire a fare apprendere i propri alunni, cura gli aspetti della comunicazione, segue i corsi di formazione per i casi di Bes.
Ma per fare funzionare bene le scuole, gli insegnanti si applicano anche nelle funzioni dell’organizzazione del lavoro e della collaborazione alla dirigenza. Tutto questo viene svolto nell’incertezza più totale delle risorse economiche accessorie, che da una parte sono fortemente diminuite e nemmeno totalmente garantite. Mentre si pensa a diversificare la carriera degli insegnanti, e non si capisce bene come, si può certamente dire che attualmente gli insegnanti, o per meglio dire la maggioranza di questi, sono dei supereroi pagati a soli 1500 euro al mese.
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