Personale

I docenti vanno assunti per chiamata diretta delle scuole, secondo Giannelli (Anp) i concorsi hanno fallito: ma la colpa non è del Ministro

“È giunto il momento di fare come fanno quasi tutti i Paesi esteri e cioè far sì che siano le scuole dovere assumere direttamente il personale, se così si facesse si riuscirebbe a riportare alla normalità questa situazione che vede mancare una percentuale di docenti di ruolo che oscilla tra il 20 e il 25%, quindi una percentuale assolutamente un po’ alta” di insegnanti precari. Il presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, alla vigilia del nuovo anno scolastico ribadisce quanto espresso alla Tecnica della Scuola solo alcuni giorni fa.

Intervistato durante la Timeline su Skytg24, il presidente del primo sindacato dei presidi italiani ha detto che “la scuola è sempre pronta a partire a settembre, perché è un po’ il suo compito. Chiaramente un conto è avere tutti i supplenti al loro posto e va dato atto al ministro di aver meritoriamente operato per far sì che le cose stiano in questo modo”.

Giannelli ritiene quindi che il nodo va sciolto nel sistema di reclutamento, non nel come cerca di realizzarlo l’amministrazione scolastica: “c’è un problema che non riusciamo a risolvere, ma non lo può risolvere nessun ministro perché è un problema strutturale, che riguarda la percentuale di docenti di ruolo che occupano le cattedre stesse. Il problema di assicurare i supplenti in modo che ci siano docenti su tutte le cattedre nasce perché non ci sono dappertutto i docenti di ruolo, questo il sistema dei concorsi non è riuscito a garantirlo in oltre mezzo secolo di vita repubblicana”.

Secondo il numero uno dell’Anp sul reclutamento bisognerebbe creare un processo virtuoso, perché “su un milione di dipendenti circa ogni anno vanno in pensione 30-40 mila persone, quindi bisognerebbe rimpiazzare chi va in pensione e assumere 30-40 mila docenti all’anno. Questo i concorsi non sono mai stati in grado di farlo, se invece noi dividiamo 40.000 per 8.000, quante sono le scuole più o meno, abbiamo 5 all’anno in media da assumere, questa è una cosa fattibile”.

Alessandro Giuliani

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