I dirigenti scolastici? Hanno fatto il concorso e che concorsone, sono stati selezionati per merito (vedi il concorso del 2017 che si replicherà identico nel 2023, un affare colossale per preparatori e enti), sono la creme de la creme, hanno avuto l’investitura e governano per grazia divina da dirigenti dello Stato nella scuola autonoma, la loro scuola, con i loro ragazzi, i loro docenti, i loro genitori, i loro clienti e con loro e grazie a loro la scuola ha acquisito nuovo prestigio, hanno ottenuto fondi su fondi e possono offrire mille e una notte educazioni dalla stradale alla sessuale. I DS fanno largo uso del possessivo.
E allora perché non dare ai DS un potere assoluto, cioè quello di assumere e licenziare i docenti, fare i concorsi per assumere i loro docenti di ruolonella oro scuola (il MI non ne è capace, sbaglia i quiz), scegliersi i supplenti (il MI non lo sa fare, fa pasticci con l’algoritmo), decidere se devono o meno cambiare scuola, perché non sono risorse organiche alla loro scuola e non sono funzionali, semmai sono pure contrastivi? Neologismo coniato da un DS nel 2015 per significare il docente rompiballe che interviene nel Collegio quando lui legge la slide.
Intanto ci pensa il presidente dell’ANP, il Dott. Giannelli a fare le proposte rivoluzionarie sopra riassunte al nuovo Ministro Valditara Giuseppe, sono sempre le stesse che presentò al Ministro prof Patrizio Bianchi e alla sua neo collega la DS Lucia Azzolina, allorché il caso la portò a fare la Ministra.
Giannelli vuole il merito per i docenti, cita la Costituzione, ovviamente il merito si traduce in più soldi per lo staff, docenti scelti in modo autoreferenziale dai suoi iscritti per svolgere compiti che a volte competerebbero proprio a loro, in pratica propone il middle management, che oggi esiste di fatto, viene esentato sacrificando il potenziamento, cioè l’offerta formativa in cambio di organizzazione e viene pagato attingendo a piene mani nel FIS.
Giannelli vuole dare più potere ai suoi iscritti nel sospendere dal servizio i docenti fino a 10 giorni, dunque maggiori poteri sanzionatori, è quanto già propone l’atto di indirizzo a cui si oppongono i sindacati.
Quindi poteri premiali per lo Staff e poteri sanzionatori per i docenti, carota e bastone per uno stipendio che è il doppio di quello dei docenti a lui sottoposti.
Le proposte di Giannelli ovviamente sono funzionali alla scuola azienda che si apre al privato e crea quell’ambiente necessario dove si svilupperà la nuova “scuola format”, come da me chiamata, che si delinea con la buona scuola bel 2015 e il PNRR con il DM 36 nel 2022 che per sua natura deve essere ideologica, autoritaria e repressiva nei confronti di chi non si adegua.
Ma va oltre il presidente dell’ANP, sul problema della violenza di alunni e genitori contro gli insegnanti, egli parla di regolamento per sanzionare gli alunni e cita la conversione dei provvedimenti di sospensione di 15 giorni in lavori socialmente utili, e quali sarebbero? Cita a questo punto anche la sua esperienza personale, frequenza per gli alunni sospesi e lavorare con i collaboratori scolastici: svuotare i cestini e girare nei corridoi, magari spernacchiando i docenti che hanno aggredito nei giorni precedenti, fare irruzione nelle classi o aggredire e minacciare i compagni che hanno bullizzato.
Scuola Bene Comune
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