Leggo il Vostro articolo sulla decisione del Governo di congelare la proposta di passaggio verticale dei Facenti funzione DSGA in quanto “vi sarebbero delle difficoltà relativamente all’assenza di alcuni del titolo di studio previsto”.
Quello che io chiedo però è che venga spiegato a noi DSGA Facenti funzione che per l’ultimo ventennio abbiamo “tappato i buchi” nelle scuole privi di DSGA salvando l’amministrazione dal collasso, come mai la stessa difficoltà di assenza del titolo non vi è per il personale Docente.
Perché dobbiamo quotidianamente assistere alla classificazione del personale della scuola in personale di serie A (docenti e dirigenti) e personale di serie B (gli ATA) totalmente invisibili e quasi inutili agli occhi non solo dell’opinione pubblica ma anche delle persone che dovrebbero governare il paese.
E qui non è una questione politica di questo Governo, perché anche in passato è stato così…
Ora, molti di noi hanno avuto accesso alla possibilità di partecipare al concorso bandito perché hanno superato le prove preselettive, ma molti di più invece non hanno avuto questa fortuna e quindi di queste persone che non hanno superato la prova preselettiva cosa ne facciamo? Li rottamiamo come auto vecchie ormai non più funzionanti? E ricordiamoci che nel momento in cui noi rottamiamo le centinaia di facenti funzione che fino ad oggi hanno lavorato rottamiamo altrettanto personale che fino ad oggi ha prestato il suo servizio sul posto “lasciato annualmente libero” dal personale che momentaneamente (per 10-12-15-20 anni…) svolgeva funzioni superiori.
La norma esiste, il contratto collettivo e anche la norma legislativa (vedi art. 52 comma 1-bis D.Lgs. 165/2001) prevedono che il MIUR ottemperi ad un comportamento protratto per anni. Anche all’interno dei test preselettivi erano previste più domande riguardanti l’argomento (oltre al danno pure la beffa… sembrava quasi una presa per i fondelli!!!).
Ora dovete spiegarci il vero motivo per cui non vogliono attuarlo, perché noi tutti non riusciamo proprio a capirlo!
Annalisa De Francesco
