Categorie: Attualità

I farmaci antipertensivi satanici e le cellule eucaristiche: gli errori sui test per diventare medici

Ancora una volta la lingua italiana è messa sotto i riflettori. In questo caso si parla della lingua italiana medica, ovvero delle definizioni scientifiche della medicina. Ma non solo.

Questa volta a finire sotto accusa non sono gli errori da parte di studenti “che fanno errori da quinta elementare”, ma degli strafalcioni presenti nei test scritti all’Esame di stato per diventare medico.

Infatti, come riporta il Corriere della Sera, migliaia di aspiranti medici si sono trovati davanti refusi, errori di battitura, parole e lettere mancanti, domande e risposte senza alcuna base medica.
Sempre sul quotidiano milanese, vengono riportati gli “orrori” presenti nelle prove scritte: dai “farmaci antipertensivi «satanici» alle cellule «eucaristiche». Ma anche le «ovaje», la «pancreatine» cronica e acuta e «l’erpes»”.

Lo scorso 15 febbraio gli aspiranti medici si sono trovati davanti anche il quesito riguardante l’eutanasia, con il “medico che può effettuare o favorire trattamenti diretti a procurare al morte solo su richiesta ripetuta del malato”. Il Miur ha poi riconosciuto la formula sbagliata in cui veniva posta la domanda e ha deciso che “il quesito verrà considerato come risposto correttamente da parte di tutti i candidati”.

Ma chi è responsabile dei test dell’Esame di Stato per diventare medici?
Ovviamente il Ministero dell’Istruzione, che affida ad una Commissione Nazionale di 4 professori universitari e 4 medici la preparazione dei test, mentre il Cineca si occupa della stampa e della scelta dei 180 quesiti a risposta multipla della prova scritta divisa in area pre-clinica e area clinica.

Non si è fatta attendere la risposta di 600 medici neoabilitati provenienti dalla Sapienza di Roma, che polemicamente hanno raccolto 600 firme di altri neomedici e studenti di tutta Italia per segnalare, come riporta ancora il Corriere della sera, gli strafalcioni contenuti nei test dell’esame di Stato e rispondere ai 600 professori universitari che il 4 febbraio sul Corriere della Sera si lamentavano per le gravi lacune nella lingua italiana degli universitari e chiedevano aiuto a governo e Parlamento. “E poi danno a noi degli ignoranti!”, si lamentano gli studenti.

Il Miur farebbe bene a prendere coscienza della gravità della situazione e rimediare per i prossimi Esami di Stato.

 

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Tutti gli strafalcioni riportati dal Corriere della Sera (CLICCA QUI)

Fabrizio De Angelis

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