Il Tribunale di Roma ha stabilito per una coppia di genitori separati, che per la scelta degli studi la volontà del figlio, anche se minore, è rilevante.
Dalle pagine del Sole24ore si apprende la decisione del Tribunale che si è espresso in merito alla situazione di una coppia, creando un precedente molto utile per la giurisprudenza.
Infatti, dopo la richiesta di separazione giudiziale dei coniugi, si è creata la diatriba fra i due genitori portando due soluzioni differenti per il prosieguo degli studi del loro figlio: la madre intende mantenere la stessa scuola privata frequentata dal figlio fino allo scorso anno scolastico, mentre il padre chiede di trasferire il figlio ad un istituto tecnico, a causa di motivi economici.
E’ stata la difesa della madre a richiedere al giudice che il figlio venisse ascoltato in aula; dalla deposizione del minore il giudice, supportato dalla psicologa del centro per le famiglie presente in Tribunale, ha interpretato la volontà del figlio della coppia di restare nello stesso istituto, evidenziando l’impossibilità di trovare un accordo fra le parti.
E’ stata rigettata quindi la tesi del padre, che sosteneva di essere contrario all’iscrizione del figlio nella scuola privata per motivi economici e non per contrasto al sistema didattico dell’istituto;
la madre infatti, ha dichiarato la disponibilità di mettere a reddito una sua proprietà immobiliare contribuendo in modo decisivo al mantenimento del figlio presso l’Istituto privato.