Ieri davanti al Miur centinaia di genitori hanno manifestare per il diritto di priorità educativa della famiglia e al consenso informato sui programmi extracurriculari relativi a temi sensibili.
“L’iniziativa – spiega una nota di Generazione Famiglia che ha promosso la manifestazione insieme ad altre sigle familiari – segue le polemiche delle ultime ore, causate dalla risposta stizzita del ministro Valeria Fedeli che dice di non aver compreso i motivi della protesta, nonostante le associazioni familiari abbiano dichiarato di averla puntualmente informata ripetute volte nei mesi scorsi”.
“I promotori – si legge nella nota – hanno infatti più volte recapitato al Miur la documentazione relativa all’ingresso nelle scuole di corsi sulla sessualità e l’affettività fondati sull’ideologia gender e quasi sempre gestiti dalle associazioni lgbt, senza il previo coinvolgimento delle famiglie. Lo stesso portavoce del Family Day, Massimo Gandolfini, ha incontrato il ministro per rappresentargli con precisione la natura del disagio che ha portato alla manifestazione. Non è un mistero infatti che, anche durante l’anno scolastico che si è appena concluso, nonostante le rassicurazioni iniziali, si sono registrate decine di controverse iniziative rivolte alle scolaresche e la diffusione di letture anti-scientifiche come quelle di favole con i protagonisti che hanno due mamme o due papa”.
“Per questo motivo Generazione Famiglia- conclude la nota- e le altre sigle promotrici della manifestazione ribadiranno le richieste già avanzate al Miur: l’espulsione di qualsiasi approccio ideologico dalle scuole sui temi della sessualità e dell’affettività, la richiesta di consenso informato preventivo sulle stesse, la possibilità di esonero in caso di mancato consenso e l’assicurazione di attività scolastiche alternative per gli esonerati”.
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