I decreti delegati della scuola compiono mezzo secolo, è possibile attualizzarli? La Tecnica della Scuola l’ha chiesto a Massimo Baldacci, presidente nazionale Proteo Fare Sapere: le domande sono state poste a margine di un convegno sul tema svolto il 24 gennaio all’interno della sede nazionale della Cgil a Roma.
Baldacci, è possibile attualizzare i delegati della scuola e gli organi collegiali che hanno introdotto nel 1974?
I decreti delegati 50 anni fa si inserivano in un quadro di riforme democratiche e sociali ed erano un momento di democratizzazione della scuola secondo lo spirito della Costituzione. Ricevettero una forma sottodimensionata, che l’ha portata successivamente a involuzioni burocratiche che non ne hanno permesso il piano sviluppo. Tuttavia restano un elemento sempre importante e fondamentale ed è quindi centrale rilanciarli. Ma il loro rilancio non va concepito in senso tecnico, cioè ad esempio di aggiustamento di norme, perché questo viene dopo: prima di tutto occorre un rilancio culturale dell’idea della partecipazione scolastica per la democrazia nella scuola.
Si parla tantissimo di genitori troppo presenti quasi invadenti: i genitori quanto e come dovrebbero stare nella scuola?
Con il passare del tempo, rispetto alla partecipazione dei genitori a scuola c’è stata una involuzione. Negli anni Sessanta e Settanta le sperimentazioni che hanno condotto ai decreti delegati concepivano i genitori come alleati, come agenti della formazione complementari a quelle degli insegnanti; poi, successivamente, sono stati dipinti come ‘clienti’ del servizio scolastico e questo ha portato ad una aberrazione del rapporto tra i genitori e la scuola.
Perché?
Perché un ‘cliente’ non si sente coinvolto nella gestione democratica di un servizio, pretende semplicemente delle prestazioni. Quindi, è indispensabile riconfigurare culturalmente la partecipazione dei genitori, per restituirla allo spirito originario di un’alleanza pedagogica tra scuole e famiglia.
Per quanto riguarda la presenza degli studenti nelle scuole superiori, cos’è che andrebbe migliorato?
La partecipazione degli studenti nelle scuole superiori è un elemento importante dell’educazione civica e democratica dei giovani: da questo punto di vista dobbiamo riattivarla e valorizzarla.
Guardiamo al futuro, i decreti delegati vanno mantenuti e va rivista culturalmente la loro posizione: si può fare una proiezione sulle proposte?
Diciamo che le proposte normative è bene posporle ad una seconda fase. In questa prima fase c’è il problema del rilancio della cultura della partecipazione.
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