Non appare particolarmente negativo il quadro emerso dopo la ricerca online per Generazione Giovani a cura di Skuola.net.
Infatti, sono stati intervistati 4000 ragazzi tra i 13 e i 18 anni, sul tema per sapere quante volte si sentono dire di “no” dai propri genitori.
E subito emerge che, quando non si comportano bene, il numero più consistente di loro (63%) viene almeno sgridato, senza però subire altre conseguenze peggiori.
Sarebbero invece solo il 6% i ragazzi che la passano liscia, che non hanno alcun rimprovero o punizione da parte dei loro genitori.
Secondo la ricerca, quasi 1 su 3 (il 31%), paga invece i propri sbagli con una punizione. Certo, questa non sembra così severa, tanto che il 42%, afferma che il perdono arriva in poco tempo, e quasi subito il castigo cade nel dimenticatoio.
Di contro, il restante 58% afferma che i genitori riescono a tenere il pugno duro e a non cedere fino alla fine.
Questo diventa più frequente nel caso di pessimo rendimento a scuola, sia per il comportamento che per i voti.
E qui l’aspetto che potrebbe essere controtendenza: secondo l’84%, infatti, quando i ragazzi vanno male a scuola mamma e papà sostengono gli insegnanti. Il numero sembra essere alto rispetto ai problemi riferiti da questa testata sul ruolo e il riconoscimento dei docenti a partire dalla famiglia.
Certo preoccupa comunque il 16%, che ammetta candidamente che, al contrario, i propri familiari preferiscono prendersela con i docenti per i brutti voti e le note sul registro.
Questo non vuol dire che non ci sia voglia di controllare i propri figili: il 27% dei ragazzi, riferisce Skuola.net, viene infatti “controllato” con una app.
I figli, dal canto loro, ovviamente preferiscono che i genitori si pongano come “amici” (77%) piuttosto che come educatori autoritari (23%). Questo ultimo numero, tuttavia, dimostra che gli stessi studenti ogni tanto riconoscono il bisogno di una lavata di capo da parte di mamma e papà.
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