Nostro figlio un bullo? “Assolutamente no, è invece la vittima di un gesto gravissimo”. Ad affermarlo sono i genitori del 15enne accoltellato la scorsa settimana all’istituto tecnico Alberti di Rimini.
L’episodio era scaturito nel laboratorio della scuola. L’aggressore, un compagno di classe, ha confessato successivamente in Questura di essere vessato e bullizzato dall’alunno. Tesi confermata dalla mamma dell’aggressore ma non dalla preside della scuola. E a respingere fermamente queste accuse sono adesso i genitori della vittima.
Come riporta l’Ansa, la famiglia difende il ragazzo attraverso una lettera resa nota dagli avvocati: “Nostro figlio è stato fatto passare falsamente per un bullo, mentre l’altro ragazzo, peraltro ripetente e quindi più grande di età, l’ha aggredito a mano armata ed a sangue freddo. Nostro figlio è un ragazzo solare, socievole, dotato di senso dell’umorismo e di autoironia, come confermano i compagni di scuola e il personale scolastico, forse ingenuo nel considerare tutti amici, compresa la persona che qualche giorno fa ha rischiato di porre fine alla sua vita per uno scambio di battute scherzose reciproche”.
I genitori si dicono poi sconcertati dal ‘tentativo di spostare l’attenzione da quanto realmente accaduto mediante il montaggio di un caso di bullismo supposto e non verificato” e definiscono l’aggressore un potenziale omicida.