Il co-fondatore di “W La Dislessia!” , gruppo di contatto per genitori che quotidianamente si confrontano con questa condizione, ha spiegato che “i dislessici fanno, a volte, fatica a focalizzarsi sui dettagli ma riescono più facilmente ad avere una visione d’insieme: proprio questo permette loro di avere un punto di vista diverso, più incline a sviluppare idee originali. Inoltre sono probabilmente più abituati a trovare soluzioni innovative, proprio perché fin dai tempi della scuola si sono abituati a farlo”.
Dislessici fra l’altro sono personalità assai noti e importanti nel mondo della cultura e dell’economia come Bill Gates, il fondatore di Microsoft, Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, Bill Gates e Steve Jobs, Mister Ikea, Ingvar Kamprad, Richard Branson, patron di Virgin Enterprises. “Tutto questo non è casuale”, viene sottolineato e la maggior parte dei dislessici e dei discalculici mostra una particolare attenzione al ruolo genitoriale:
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“Il 40% dei familiari di ragazzi dislessici sono dislessici a loro volta. In particolare, secondo lo studio della International Dyslexia Association, sappiamo che questa caratteristica è 2-3 volte più frequente nei maschi quindi con netta maggioranza per i papà, che si rivolgono a noi per avere un supporto nell’educazione dei figli. I padri dislessici, rispetto agli altri, sono consapevoli che la riuscita scolastica non è più un indicatore del successo nella vita. Questo si traduce in maggiore comprensione, apertura mentale e flessibilità, con una serie di benefici sulla vita stessa dei ragazzi”.
“Nel corso degli anni abbiamo notato come il loro approccio educativo sia semplice ed immediato, poiché punta dritto al cuore del bambino. Così facendo, imparano a valorizzarne i talenti e permettono loro di costruire quello che a scuola non potrebbero realizzare”.
I ricercatori del Tulip Financial Research hanno analizzato le menti dei «self-made men» e hanno scoperto che le difficoltà di apprendimento sono estremamente comuni tra gli imprenditori di successo. Circa il 40% dei 300 soggetti presi in esame dalla ricerca, infatti, ha evidenziato le caratteristiche tipiche di una difficoltà di apprendimento: una percentuale quattro volte superiore alla media della popolazione.
“Se i sistemi scolastici modificassero l’approccio educativo nei confronti dei ragazzi dislessici, ad esempio introducendo costantemente le mappe mentali, avremmo sicuramente più casi di imprenditori di successo, quali Richard Branson o Bill Gates, per citare solo due dei casi esemplari di dislessici che hanno potuto trasformare uno svantaggio iniziale in un vantaggio enorme”.
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