Era stato chiamato dal giudice a decidere la scuola in cui iscriversi, a soli 11 anni. Una controversia tra genitori separati riguardo l’istituto da scegliere per il futuro del figlio, era finita in tribunale a Verona. La mamma spingeva per la scuola statale, il papà per quella privata. Ma alla fine la decisione, su ordine del giudice che intravedeva nel ragazzino buone capacità di discernimento, veniva presa proprio dall’11enne.
Una questione che è balzata alla cronaca e che evidenzia molte storie di difficoltà familiari. Il tema principale resta quello dei danni procurati ai figli dalle separazioni coniugali. Secondo il parere degli psicologi, il problema in sé non sono le separazioni, ma le separazioni conflittuali, perchè il conflitto crea disturbi al minore. I genitori, spesso accecati da dinamiche oppositive verso l’ex partner, perdono di vista i bisogni dei figli e non cooperano nell’esercizio del ruolo genitoriale. Come conseguenza, i figli di genitori separati hanno 1/3 in più di possibilità di sviluppare problematiche evolutive.
La separazione conflittuale infatti mina il territorio di appartenenza dei figli, arrivandolo a distruggere, specie se questi ultimi sono nella fase di adolescenza, ovvero un momento critico dello sviluppo in cui il genitore è necessario al processo di realizzazione. Il rischio è quello di disperdersi nella solitudine, ma non solo. Diverse sono le forme di reazione, come puntare sulle relazioni, spesso attraverso forme di trasgressione, oppure sottrarsi alla frustrante realtà, fuggendo in un mondo virtuale in cui esprimersi. Le ragazze invece spesso concentrano sul proprio corpo i segni della sofferenza. Tutte situazioni che i genitori non riescono più a risolvere, proprio perchè hanno fallito nel loro ruolo da adulti.