Sembra davvero uno stato d’emergenza. Dopo il caso eclatante di Roma, adesso arrivano ben 2 episodi di violenza, entrambi nel milanese, da parte di genitori nei confronti degli insegnanti. Il motivo? La bocciatura dei propri figli.
Il primo caso, riguarda un istituto professionale di Gorgonzola, in provincia di Milano, che ha visto protagonista un papà 50enne di origine albanese che ha minacciato un’insegnante ritenuta responsabile della bocciatura del figlio 16 anni. Il genitore, come riporta l’Ansa, avrebbe telefonato la donna al telefono e, in uno accesso di ira, l’ha minacciata di morte, in quanto la principale colpevole della bocciatura del figlio. E’ stato il preside dell’istituto professionale a chiedere l’intervento dei carabinieri che hanno identificato il 50enne. L’uomo è stato denunciato dai militari per minacce aggravate.
Ma la violenza a Milano non si è fermata qui. infatti, botte e minacce a Polignano milanese, dove un uomo di 53 anni è stato denunciato dai militari per percosse e minacce nei confronti di una docente dell’istituto Ronchetti. Il motivo è sempre lo stesso, ovvero la bocciatura del figlio di 13 anni.
L’uomo si è recato a scuola per ritirare la pagella del figlio e quando ha scoperto che era stato bocciato ha spintonato e minacciato una delle sue professoresse incontrata tra i corridoi dell’istituto. I carabinieri sono intervenuti pochi minuti dopo, riuscendo a bloccare il genitore ancora infuriato. La docente ha rifiutato le cure mediche ma i militari hanno denunciato l’aggressore d’ufficio.
Molti docenti staranno dicendo: “per fortuna quest’anno è finito”, dati gli innumerevoli episodi di violenza capitati quest’anno scolastico. Fra genitori e alunni violenti gli insegnanti hanno davvero rischiato molto in questi mesi.
Dall’inizio dell’anno scolastico, scrive ANP, sono 34 i casi di aggressioni da parte di genitori ai danni di presidi e insegnanti. L’esecutivo nazionale dell’associazione dei presidi avvisa che si costituirà parte civile nei casi di violenza futuri: Antonello Giannelli, presidente di ANP, scrive che l’associazione sta valutando di proporre un inasprimento delle pene nei confronti degli aggressori” e, aggiunge Antonello Giannelli “data la gravità dei fatti, l’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, inizierà a costituirsi come parte civile nei procedimenti contro gli aggressori”.
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