Il FoRAGS (Forum regionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola) Lombardia intende, con questo documento condiviso da tutte le Associazioni dei Genitori facenti parte del Forum, porre in essere una riflessione dettata dall’emergenza Covid-19, che ha coinvolto e sconvolto le nostre quotidianità e ha costretto la Scuola a realizzare, in tempi strettissimi, un nuovo modello di relazione e di didattica.
Si è passati repentinamente da una didattica in presenza ad una didattica a distanza (DaD)
Questa nuova modalità di fare scuola ha richiesto un grandissimo sforzo, in primis ai docenti, alle studentesse e studenti – che si sono trovati di fronte ad una diversa e totalizzante modalità di insegnamento- mettendo a dura prova la capacità di adattamento delle famiglie. I genitori, infatti, hanno assistito ad un insolito e nuovo luogo dell’ apprendimento (da scuola – a casa) con un insolito intreccio scuola/famiglia – scuola/casa. Le dinamiche relazionali e le dinamiche di classe hanno lasciato il posto ad un apprendimento “on line” dove la “fisicità”, il contatto umano, interpersonale, passava attraverso l’uso di un pc e di strumentazioni digitali.
In questa nuova dimensione molte famiglie si sono ritrovate, in men che non si dica, nel mondo informatico-digitale; sono passate da un’estraneità a qualsiasi strumento digitale (molti genitori non avevano neanche ritirato le credenziali per il registro elettronico), a lezioni online con la necessità di apprendere e conoscere diverse modalità di collegamento per favorire la continuità didattica ai propri figli. Un pensiero lo rivolgiamo a quante famiglie hanno dovuto affrontare grosse criticità, in particolare quelle con figli che comprendono la fascia 3/14 anni e con figli che presentano altri tipi di fragilità (disabilità e bisogni educativi speciali) a quest’ultime, a questi genitori, è stato chiesto sicuramente uno sforzo notevole sotto molti punti di vista, che va riconosciuto e valorizzato nella pienezza di un distacco dalla scuola che ha penalizzato soprattutto le /i loro figlie/i.
-Che significato assume oggi il “fare scuola” tramite la didattica a distanza (DaD)?
Noi crediamo al valore aggiunto che la DaD ha sicuramente offerto e sta offrendo alla Scuola di “oggi”, e se pur molte sono le peculiarità di tale didattica, si registrano anche criticità che andranno affrontate e risolte per una ottimizzazione dei risultati attesi.
In tal senso ecco alcune suggestioni nate dalle nostre riflessioni.
– Desideriamo ricordare che se l’obiettivo di questo tempo trascorso in emergenza è stato quello del “mantenimento dei legami”, seppur a distanza e tramite strumenti che permettono di condividere spazi non reali, ma solo virtuali, è sicuramente riuscito.
Di contro, dobbiamo anche rimarcare che, la Scuola, sia essa in presenza che a distanza, debba fare di tutto per mantenere tutte le alunne e alunni /tutte le studentesse e gli studenti all’interno di un percorso di apprendimento affinché nessuno resti indietro!
– Crediamo, altresì, nel ruolo della scuola intesa come garante nel mantenimento di legami e di relazioni interpersonali “in presenza” in quanto è proprio all’interno delle dinamiche di classe e di scuola che emergono situazioni di fragilità psicologica ed emotiva che, a seconda delle diverse fasce di età, riguardano le nostre studentesse e i nostri studenti.
Ecco l’importanza per noi del valore relazionale-educativo- formativo e sociale della Scuola.
– Ultima considerazione, non certo per importanza, è quanto la DaD ha evidenziato: le forti differenze di possibilità “infrastrutturali” tra le fasce di popolazione esistono – non sempre come si è portati a pensare- tra nord e sud, ma tra diverse e disomogenee realtà sociali e culturali all’interno della stessa regione, città o paese.
Il FORAGS si auspica che tra le misure di accompagnamento della DaD – indipendentemente dall’apertura della frequenza scolastica in presenza – che il Ministero attivi una piattaforma ministeriale uguale per tutte le scuole d’Italia. Questo al fine di rendere univoche le modalità di accesso e di utilizzo del mezzo informatico, avere contezza delle zone nevralgiche circa l’impossibilità di collegamento oltre che per mettere in sicurezza i dati sensibili in essa contenuti.
In prossimità della fine dell’anno scolastico e all’inizio della Fase 2 preoccupa, inoltre, l’impatto che il ritorno al lavoro avrà sulla DaD, soprattutto nelle famiglie con figli più piccoli.
E’ necessario considerare un intervento concreto del Welfare per sostenere i genitori che hanno dovuto o dovranno rinunciare, temporaneamente – si spera – al lavoro, per seguire i figli e le figlie, come pure per quei genitori che tornano al lavoro e devono decidere come conciliare famiglia e lavoro.
Se pur apparentemente questa problematica sembra non toccare le famiglie degli studenti/esse delle Scuole Secondarie di II grado, in quanto per l’età questi godono di maggior autonomia, ugualmente si segnala una forte preoccupazione di molti genitori che lamentano disagi, fragilità e problemi dei loro figli/e legati a depressione e disturbi psicologici causati in gran parte da una prolungata negazione della socialità di prossimità così importante anche nell’età della adolescenza.
A tal proposito di fronte alle misure prese per poter garantire agli studenti della Scuola Secondaria di II grado di chiudere il ciclo scolastico apprezziamo che l’esame di maturità sia stato previsto “in presenza” con la messa in sicurezza degli spazi secondo gli specifici protocolli .
Condividiamo che gli esami di maturità siano un passaggio fondamentale nella vita di un/a giovane che è entrato/a nel ciclo scolastico bimbo/a e ne esce adulto/a. Auspichiamo, altresì, che (senza voler entrare in merito alla questione) la DaD con questo cambio di paradigma del “far scuola” induca ad un ottimizzazione del concetto di valutazione che introduca e affini quello che già all’interno di una valutazione formativa c’è: valorizzazione delle competenze nelle diverse sfaccettature.
Come FoRAGS Lombardia, inoltre, in quanto organismo di rappresentanza vorremmo sottolineare l’importanza che, soprattutto in questa emergenza, ha avuto la figura del rappresentante di classe, che in stretto contatto con i/le docenti, ha contribuito al collegamento Scuola- famiglia, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno, né per condizione scolastica né per ceto sociale.
In questa situazione, inoltre, è emersa l’importanza degli organismi di rappresentanza quali il Consiglio di Classe e il Consiglio d’Istituto, che hanno avuto modo di esprimere tutte le loro potenzialità anche nelle nuove forme sperimentate di “incontri/riunioni” a distanza, tanto da poter essere recepite nei Regolamenti di Istituto e nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa. Si è sicuramente assistito in questo periodo ad una caduta della barriera genitori-docenti, e ad una diminuzione della litigiosità tra questi, mentre sono aumentate all’interno di molte famiglie situazioni di spiccata conflittualità e/o grave disagio familiare, nonché di violenza, che hanno creato molte difficoltà dei bambini nella partecipazione attiva alle lezioni a distanza.
Aggiungiamo a queste situazioni la presenza di lutti familiari o amicali causati dal Covid-19 che hanno segnato moltissime famiglie, moltissimi studenti e studentesse.
Ci auspichiamo, quindi, per il futuro, la possibilità di stabilire nuovi patti educativi, per una collaborazione proficua e propositiva tra docenti e genitori fondata sull’ascolto e sulla fiducia reciproca.
Non possiamo non raccogliere, inoltre, la lamentazione a noi pervenuta da molti Presidenti di Istituto e rappresentanti di classe in merito ai rimborsi delle quote già versate per i viaggi di istruzione, per i progetti CPTO Alternanza scuola/lavoro, annullati per l’emergenza sanitaria ma di cui non si sa nulla circa le modalità di rimborso alle famiglie. Ci auspichiamo che al dettaglio tutte queste richieste trovino una risposta univoca e chiara da parte del Ministero, affinché i dirigenti scolastici- all’interno delle proprie autonomie -si possano adoperare per sanare questa incresciosa situazione che incide in un momento così delicato sull’economia delle famiglie.
Alla luce di queste situazioni emergenziali si evince l’importanza di un coinvolgimento di tutti i soggetti della società civile.
Una volta rafforzato il Patto di Corresponsabilità genitori e scuola, sono certamente auspicabili, specie alla luce del momento presente, possibili partenariati ed alleanze anche con tutte le altre realtà ed agenzie educative del territorio, a partire dai centri sportivi, ludoteche, luoghi di culto aggregativi e tutti altri attori impegnati direttamente in azioni di offerta di servizi mirati ai nostri ragazzi.
Questo potrebbe rappresentare il momento in cui gli adulti educatori (insegnanti, genitori, cittadini e cittadine, amministratori e amministratrici, ragazzi e ragazze delle scuole superiori) si riconoscano nel conseguimento dello stesso obiettivo.
Auspichiamo che il nuovo anno scolastico possa ripartire avendo già risolto adeguatamente il problema delle strutture scolastiche in funzione anche delle nuove condizioni di sicurezza dettate dall’emergenza Covid-19.
Reputiamo quindi necessaria, da subito, una mappatura degli Enti Locali che dia la misura concreta degli spazi che si possono recuperare, ponendo in essere le procedure per le eventuali modifiche degli stessi, anche le strutture del territorio, gli spazi pubblici, le strutture sportive possono e devono permettere le attività di socializzazione.
E’ urgente che già durante l’estate siano ri-organizzati- per bambini e bambine che da molti mesi sono isolati- quegli “spazi vitali esterni”, indispensabili per il loro benessere psico-fisico e per svolgere in sicurezza quelle attività esperienziali fondamentali per la crescita e per il recupero della quotidianità.
In questi stessi contesti, oltre che nei parchi pubblici, si propone che, a partire dalla fascia 3/14 anni, vengano messe in essere le condizioni affinché i Comuni e i soggetti del privato sociale possano organizzare attività educative durante l’estate, con una diversa concezione sperimentale dei centri estivi, in supporto anche dei genitori che riprenderanno a lavorare, pensando anche all’attivazione dei servizi a partire da Settembre.
Desideriamo sollecitare gli Enti Locali e le Agenzie educative del territorio a recuperare le risorse stanziate e non utilizzate alle lezioni in presenza, e reinvestirle coinvolgendo gli educatori e le educatrici professionali col fine di recuperare le modalità di relazione, di didattica e di accompagnamento che si sono interrotte e perse in questi mesi di isolamento.
Se pur questa situazione ci ha “costretto” a conoscere la didattica a distanza dobbiamo riconoscerne le peculiarità e le potenzialità dettate da nuove competenze digitali e nuove modalità di relazione tra persone che altrimenti non sarebbe stato possibile attivare. Non dimentichiamo quanti bambini e bambine che già per motivi di salute non potevano frequentare la scuola, oggi grazie alla messa in campo della DaD sono stati messi, invece, nelle condizioni di poter essere in classe (virtuale) e in relazione con tutti i compagni e i docenti.
Fatte le dovute considerazioni sulla DaD, noi tutti ci auspichiamo che la scuola riprenda in presenza.
Non volendo fare proclami o slogan ci sentiamo di dire che tutti/e i nostri studenti/esse devono poter tornare a scuola senza discriminazioni e svolgere le attività didattiche nelle aule scolastiche.
Siamo altresì consapevoli delle molte difficoltà gestionali e organizzative che si manifestano, questa emergenza sanitaria ci costringe ad affrontare la gestione di ambiti della scuola spesso già perni di criticità, per questo si dovrà arrivare a settembre con un piano ben studiato e pronto per essere messo in essere, al fine di garantire il buon funzionamento delle scuole.
Alla luce di ciò vorremmo evidenziare che:
– Per gli studenti e le studentesse delle Scuole secondarie di II grado si porrà il problema del trasporto pubblico. Il distanziamento fisico ci costringerà a modifiche delle capienze dei mezzi con evidente carenza degli stessi. Sarà indispensabile il potenziamento delle corse ma non sono da escludere altre forme di collaborazione territoriale. Solo in questo caso e in forma transitoria, potremmo concordare con una didattica mista.
– Per i nostri alunni e alunne della Scuola dell’Infanzia e primaria e Secondaria di primo grado dovranno essere garantiti spazi adeguati per lo svolgimento in sicurezza di tutte le attività d’aula, laboratoriali, esperenziali.
E’ indispensabile, quindi, che le parti sociali si incontrino per produrre una mappatura del territorio e, attraverso una verifica strutturale e funzionale degli edifici scolastici e degli spazi ad essi annessi, garantiscano la messa in sicurezza strutturale e sanitaria degli istituti scolastici concordando così modalità e azioni concrete per garantire la riapertura sicura delle scuole.
Approfittiamo di questo momento per cogliere la sfida della rinascita di una scuola che veda al centro il benessere e la crescita dei ragazzi e delle ragazze, senza discriminazioni, nessuno escluso, sia che frequentino la scuole pubbliche statali e paritarie.
La sfida della scuola oggi è quella di far tesoro di un esperienza dolorosa- che ha colpito tutta la nazione, tutte le famiglie, tutti i settori della nostra economia- e che deve essere trasformata in risorsa – capacità d’azione – speranza – ripresa.
Dobbiamo impegnarci più di prima a ridare speranza ai nostri figli, ai nostri studenti ponendoci in stretta collaborazione e dialogo, superando conflittualità spesso balzate sulla cronaca tra genitori e docenti, tra scuola e famiglia. L’esperienza che tutti abbiamo vissuto e subìto ci deve far riflettere sui veri valori della vita, sul nuovo assetto dei valori educativi che famiglia e scuola sono chiamati a condividere, non osteggiandosi ma collaborando in unità d’intenti.
Alla luce di questo spirito collaborativo e propositivo entrando nel merito alla Fase 2 per il comparto Scuola ci auspichiamo che quanto prima, nella Task Force governativa, siano previste e integrate presenze significative in rappresentanza dell’Associazionismo dei genitori della scuola ad oggi escluse che, se previste, avrebbero certamente potuto, vista la competenza e l’esperienza nello specifico ambito, portare un contributo importante su argomenti così rilevanti sui temi della rappresentanza e sul diritto allo studio.
Concludiamo, ringraziando per l’attenzione, con una citazione di Gianni Rodari, di cui ricorre il 100esimo anno dalla nascita:
“Il punto cruciale è quello dell’incontro di base fra genitori e insegnanti, forma concreta dell’incontro fra scuola e società. Se questo incontro fallisce, la struttura non vive”.(G.Rodari “Scuola di fantasia” – 1992)
FoRAGS Lombardia
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