La furia omicida verso i genitori, massacrati a colpi d’ascia, potrebbe essere stata scatenata da una telefonata del padre alla presidenza dell’Iti di Codigoro.
Sembra proprio che sia andata così in quel paesino in provincia di Ferrara, dove un sedicenne è stato capace di togliere la vita a mamma e papà, per poi mettersi a giocare subito dopo alla playstation.
A far scattare la molla della follia è stato il comportamento, in particolare, del padre, che si diceva preoccupato per il rendimento scolastico del figlio più piccolo.
Dall’istituto tecnico superiore, dove il ragazzo studiava, giungevano valutazioni negative: lo ha detto anche al Tg della Rai il vicepreside Roberto Manzoli, a cui il padre, Salvatore Vincelli, aveva parlato il giorno prima del suo omicidio chiedendo di parlare con il dirigente scolastico dell’istituto: “Avrebbe dovuto richiamare la mattina dopo, per vederci – ha detto il vicario – ma evidentemente era già successo tutto”.
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I genitori, entrambi naturali (Vincelli, che aveva un altro figlio da un precedente matrimonio a Torino dove l’altro ragazzo vive, non è patrigno del sedicenne), erano coscienti dello scarso impegno del figlio e dai suoi risultati sui banchi.
Con la presidenza dell’Iti – scrive l’Ansa – cercavano di trovare un percorso alternativo per il ragazzo, che viveva in una sorta di dependance della loro villetta, per sottrarsi allo stress quotidiano. Un ragazzo comunque descritto dai compagni come assolutamente normale e apparentemente incapace di crudeltà come quella compiuta. E invece, forse dopo una lite per quella telefonata, avrebbe maturato una vendetta crudele. Ed è stato capace, con l’amico che per soldi l’ha materializzata.
Quella telefonata alla scuola, dunque, sarebbe stata l’ultima goccia del sempre maggiore risentimento verso i genitori: quella che avrebbe portato il ragazzo a chiedere aiuto all’amico del cuore per ucciderli entrambi. In cambio di mille euro, 80 dei quali pagati prima.