I lettori ci scrivono

I giovani devono mettersi in gioco attraverso lo sport

Nino, non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore: un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia…“.

Sono, queste, le significative strofe di una nota canzone di Francesco De Gregori; nulla di più attuale ed attuabile anche nel mondo della Scuola che sta vivendo, in questi ultimi anni, una deriva di sentimenti e valori come il rispetto, la lealtà e la comprensione reciproca.

I giovani, ma ancor prima i bambini, hanno assoluto bisogno di ‘mettersi in gioco’, col corpo e con la mente, attraverso lo Sport; hanno bisogno di interrelazioni reciproche, di imparare a rispettare le regole, i compagni di squadra e quelli avversari; hanno bisogno di autonomia e di sinergia all’interno di un team…
Ginnastica a corpo libero, giochi con la palla, atletica, nuoto, danza…sono tutte attività necessarie, soprattutto al giorno d’oggi, per aiutare un bambino e un adolescente a ‘crescere in modo sano’.

Se al fattore psichico aggiungiamo quello legato alla salute, poi, ci accorgiamo di quanto fondamentale sia praticare una corretta e costante attività fisica e motoria in un mondo, quello della Scuola, che vede la presenza dei nostri figli tra i banchi per ore tutti i giorni e con l’alto rischio di obesità infantile certificato.
L’Italia risulta il fanalino di coda dell’ultimo rapporto Eurydice in materia di attività sportive praticate nella Scuola: quasi nulle nella Scuola dell’Infanzia, insufficienti nella Primaria e nella Secondaria.

L’inserimento del docente Laureato in scienze Motorie nella Scuola Primaria  dovrebbe essere uno dei punti cardini del nuovo governo, anche, anzi soprattutto, in funzione di alunni con disabilità.
Auspico che il neo-Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti (tra l’altro, laureato in Scienze Motorie e specializzato su sostegno), prenda a cuore questa situazione in virtù anche del fatto che, nelle Graduatorie ad Esaurimento, stazionano docenti con numerosi anni di precariato alle spalle.

La Legge107/15 ha abbandonato i docenti GaE; li ha relegati in una graduatoria senza possibilità di replica.
Non solo per quanto riguarda la disciplina motoria, ma per tutte le altre discipline, noi docenti Gae stiamo vivendo una drammatica guerra perpetrata da politica e sindacati.

Anche per ciò che concerne la specializzazione su sostegno, auspico al più presto, corsi di riconversione per tutti i docenti ancora in Gae di tutte le discipline, previa assunzione, sempre da GaE, di coloro che sono già in possesso del titolo stesso. Ciò farebbe sì che le Gae vengano smaltite in tempi brevi e che gli alunni con disabilità possano giovare di docenti qualificati e, soprattutto, specializzati.

Giustina Carlomagno
Comitato Docenti GaE Scuola Primaria e Secondaria

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