“Gli strumenti informatici contemporanei minacciano la capacità delle persone di tracciare collegamenti logici tra contenuti mentali”.
A dirlo è stato Ermanno Bencivenga, professore di Filosofia all’Università della California, Irvine, a margine del convegno “Dalla scuola della Costituzione alla Buona Scuola passando per Don Milani”, voluto dal sindacato nella Giornata Mondiale degli insegnanti per riflettere sulla funzione e il futuro della scuola pubblica, intesa come scuola dello Stato, di fronte alle grandi trasformazioni sociali ed economiche che il sistema capitalista sta affrontando.
Il filosofo, insegnante accademico da quasi 40 anni, si è soffermato sulle capacità deduttive che si stanno perdendo. Per questo, ha detto, è giunto il momento di recuperare il ragionamento logico anche per la scuola pubblica.
Un concetto che ha trovato spazio anche nel suo ultimo libro: “La scomparsa del pensiero”, edito da Feltrinelli.
“Per me pensare è ragionare – ha detto Bencivenga alla Tecnica della Scuola – , ma oggi tutti i dati sono disponibili in tempo reale: quindi si perde quella capacità che ci aveva spinto alla deduzione”.
“Dovremmo allora istituire una pratica quotidiana di esercizi di ragionamento per supplire a quelle carenze che derivano dalle nostre abitudini quotidiane. Per questo propongo l’insegnamento della Logica, in questo senso, in tutte le scuole di ogni ordine e grado”, ha concluso il filosofo.