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I giovani protagonisti, a Giardini-Naxos, di una cinematografia dedicata tutta a loro

Si è conclusa giovedì sera in una gremita e festante arena la 10° edizione del “Festival del Film per ragazzi” di Giardini Naxos, alla presenza del sindaco Giglio e del vicesindaco Lo Turco, dell’assessore provinciale alle politiche giovanili Daniela Bruno e dell’assessore regionale alla Famiglia Raffaele Stancanelli, che hanno entrambi sostenuto l’importanza e la finalità sociale di attività di orientamento e di educazione all’immagine come questa nell’odierna era mediatica. La manifestazione, condotta da Salvo La Rosa, è stata dedicata alla premiazione dei film più votati per le 4 sezioni in concorso, alla consegna dei riconoscimenti previsti per gli ospiti – cineasti, educatori, personalità del mondo della cultura e dello spettacolo – e infine – gradita sorpresa della serata – alla proiezione del recente film di Marco Tullio Giordana, “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, il cui piccolo protagonista, Matteo Gadola, è stato ospite d’onore del festival assieme ai genitori e al fratellino Luca. Si aggiudica il 1° “Premio Naxos 2005” per successo di pubblico il film “Garfield” di Peter Hewitt (Usa, 2004), mentre il “Premio Naxos Giuria Speciale” è stato assegnato al film “Alla luce del sole” di Roberto Faenza, “per aver ricostruito in chiave realistica la toccante esperienza di Don Puglisi nel suo sfaccettato impegno socio-culturale (in particolare nei confronti dei ragazzi)”. Per le altre 2 sezioni, vincitori rispettivamente del “Premio Naxos Concorso Family” e del “Premio Naxos video-scuola” sono stati il film “Il giro del mondo in 80 giorni” di Coraci e il cortometraggio “La sera del concerto”, realizzato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “Manzoni” di Messina con la supervisione del prof. Salvatore Guerrera. All’ufficializzazione dei film vincitori si è affiancata poi la consegna del “Premio Cavalluccio Marino 2005”, conferito al regista e ambasciatore Unicef Paolo Bianchini, agli autori teatrali Turi Musorella e Giovanni Bucalo, all’attrice Alessia Goria per l’impeccabile interpretazione nel film “Alla luce del sole” di Faenza, a Franco Cicero – che, in qualità di Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Giornalisti Cinematografici, ha ribadito il ruolo essenziale della scuola nell’insegnare ai ragazzi a leggere, oltre che i testi scritti, anche le immagini – a Pancrazio Tornatore, a Padre Dario Mostaccio, viceparroco della comunità San Pancrazio nonché insostituibile guida per i ragazzi dell’oratorio Don Bosco, a Padre Leone Calambrogio, educatore e dirigente scolastico del liceo scientifico “Galilei” di Catania, e, dulcis in fundo, a Matteo Gadola, giovanissimo interprete di “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, unico film italiano in concorso a Cannes. Sguardo intelligente e penetrante, è proprio lui, Matteo, l’ideale protagonista del gran finale di un festival tutto dedicato ai ragazzi. Esordiente baciato dal successo, il dodicenne bresciano pare già un professionista in erba per l’impegno profuso sul set e per la serietà dell’atteggiamento. Eppure, sereno e cauto, non dimentica di essere solo un ragazzino e di aver partecipato ai provini quasi per gioco, senza alcuna aspettativa. “E’ stata un’esperienza impegnativa e stancante – dichiara – ma l’ho vissuta sempre come un divertimento. Ho preso tutto con semplicità e mi sono subito sentito tra amici”. E, a proposito dello scottante tema dell’immigrazione clandestina affrontato nel film, aggiunge con disarmante naturalezza: “A scuola non si parla molto dell’argomento, tranne per qualche accenno a fatti di attualità, ma grazie a Giordana ora ho un’idea più precisa del problema. Non spetta certo a me risolverlo, ma ho capito che gli extracomunitari non sono affatto diversi da noi”. Conclude, infine, rivendicando la “normalità” della sua vita: “Quest’esperienza mi ha arricchito, ma non ha cambiato i miei progetti. Nel futuro mi vedo tra i banchi del liceo e poi all’università. Avvocato, attore o chirurgo, non so. I miei mi raccomandano, comunque, solo di studiare”. Certamente un’ottima premessa per non dimenticare i valori più importanti. Il resto si vedrà.
Redazione

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