Nel rapporto vengono monitorate e analizzate le professioni che hanno registrato la maggiore crescita (in valore assoluto, non percentuale) tra il secondo trimestre del 2012 e l’equivalente periodo del 2013.
Al primo posto nell’Unione europea, con 157.800 dipendenti in più, si collocano gli insegnanti di scuola materna e primaria, al quarto – con un incremento di 103.900 unità – addetti alla cura della persona e operatori sociosanitari. In mezzo analisti informatici e sviluppatori di app (+156.300) e professionisti della finanza (+114.100).
Analizzando il quadro Paese per Paese (mancano i dati di Francia e Germania) emergono però interessanti differenze.
Italia
L’Italia è uno dei casi in cui, in cima alla top ten, ci sono appunto le professioni di cura alla persona, sempre più importanti con l’invecchiamento della popolazione. Una buona performance 2012-2013 arriva però anche dal settore informatico e crescono (sono al quarto posto) commessi e addetti alle vendite.
1) Addetti alla cura della persona e operatori sociosanitari (+45.500)
2) Impiegati (+41.700)
3) Analisti informatici e sviluppatori di app (+28.700)
Spagna
La performance occupazionale in Spagna, come nel Sud dell’Europa in genere, non è brillante. Si salvano il settore primario e professioni tecniche altamente qualificate in ambito ingegneristico e scientifico.
1) Lavoratori del settore agricolo, forestale e della pesca (+32.800)
2) Ingegneri (+24.000)
3) Specialisti in scienze fisiche e della terra (+11.000)
Portogallo
Tra il 2012 e il 2013 crescono mestieri e professioni tecniche o meno qualificate: commesse, operai del settore tessile e delle pellicce, personale di pulizia. Buona anche la performance degli insegnanti, che qui come altrove non occupano le prime tre professioni ma crescono.
1) Commessi e addetti alle vendite (+18.300)
2) Operai del settore tessile, cuoio e pellicce (+15.500)
3) Addetti alle pulizie e collaboratori domestici (+14.800)
Grecia
L’elevato livello di disoccupazione e la crisi da cui a fatica il Paese si sta risollevando fanno sì che i maggiori spazi di impiego riguardino lavori spesso a termine e destinati ai giovani: camerieri, infermieri. Qualche segnale di ripresa c’è però anche nel settore finanziario e in ambito informatico.
1) Camerieri e baristi (+8.900)
2) Infermiere e ostetriche (+7.900)
3) Altri mestieri non qualificati (+6.500)
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